Le botteghe storiche come «specie da proteggere». Un patrimonio che piace anche ai turisti, ma che troppo spesso negli anni ha ceduto il passo a boutique, banche supermercati. Per salvare il salvabile, circa un anno fa il Comune ha pubblicato un bando per creare lAlbo delle botteghe storiche, e ieri ne ha inserite - e premiate con una speciale targa - ben 158: la più «vecchia» è lAntica Trattoria Bagutto, a Ponte Lambro, che risale addirittura al 1284. Ma nellalbo sono 28 gli esercizi con oltre cento anni di attività alle spalle, 116 hanno iniziato nella prima metà del Novecento, quindici tra il 1950 e il 55. Tra gli iscritti, 47 sono alimentari, ristoranti, trattorie, panifici, pasticcerie, drogherie o macellerie, 112 invece sono negozi di abbigliamento, argenterie, gioiellerie o attività cosiddette «originali», come la vendita di aerografi o il negozio di cambiavalute.
LAlbo, spiega il vicesindaco Riccardo De Corato, «garantisce una serie di vantaggi, viene ad esempio tutelata nel tempo la vocazione merceologica, per evitare il subentro di altre differenti. Il Comune inoltre si impegna a segnalare alla Regione le botteghe inserite nellalbo, per farle partecipare alle azioni di sostegno finanziario e di promozione. Inoltre pubblicheremo un libro che racconterà la storia di queste attività». Lassessore al Commercio Roberto Predolin aggiunge che «la tradizione della città è legata alla presenza di botteghe storiche, che rappresentano da anni lo scenario della storia, della politica, degli eventi culturali che hanno segnato Milano.
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