Oggi è il grande giorno: viene presentato a Parigi al Bureau International des Exposition il dossier con cui Milano si candida a ospitare lExpo. Un centinaio di pagine che racchiudono mesi di lavoro e il piano strategico di Palazzo Marino.
A dare il «la» ai lavori, i grandi concorsi di progettazione internazionale che daranno forma e sostanza ai padiglioni dellExpo. Ma facciamo un passo indietro. Larea dellExpo, contigua alla fiera di Rho-Pero - raggiungibile oltre che dalla metropolitana, dallAlta velocità, dal sistema ferroviario regionale e dalle autostrade A4 e A8 - si estenderà su una superficie complessiva di 1,7 milioni di metri quadri. Di questi 1,3 milioni saranno dedicati ai padiglioni delle nazioni, a quelli tematici e regionali. I padiglioni tematici (6mila mq ciascuno), otto in tutto, metteranno a tema quello che è il «titolo» dellExpo, Nutrire il pianeta, energia per la vita: si racconterà della storia del cibo, il cibo come arte, il cibo come necessità. Per disegnarli saranno chiamati i migliori architetti del mondo, selezionati con bandi di progettazione internazionali. Non solo, mentre i padiglioni delle nazioni saranno ideati «in casa», un bando verrà fatto anche per il padiglione Italia (8mila mq) e per quelli delle regioni. LItalia, si sa, è ai primi posti al mondo per la cucina, ecco dunque che le diverse regioni presenteranno piatti e specialità tipiche, prodotti locali, progetti di sostegno per combattere la fame nel mondo. Anche le aree verdi e gli spazi aperti, con tutti gli elementi di arredo urbano, chioschi, ristoranti, edicole, indicazioni e insegne, saranno oggetto di concorso. Questa volta, però, a scendere in campo non saranno le «archistar», ma le promesse under 35.
Ciliegina sulla torta di unarea che ha tutte le carte in regola per diventare il fiore allocchiello dellarchitettura italiana e milanese, la «Grande Torre». Come nella migliore tradizione delle Esposizioni universali anche Milano avrà la sua Tour Eiffel (1889). Con 200 metri di altezza e 80mila metri quadrati di superficie, la Torre dellExpo svetterà su tutti gli altri grattacieli, caratterizzando il landmark della città. «La torre - spiega lassessore Masseroli - dovrà rappresentare il rapporto tra natura e artificio, realizzando il più innovativo esempio di architettura contemporanea, in armonia con la tradizione milanese e capace, al tempo stesso, di costituire una sfida al futuro.
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