È polemica sulla decisione dell’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi di concedere la deroga per l’apertura straordinaria dei negozi. Le sigle sindacali si schierano nettamente contro la decisione del Comune in un giorno doppiamente simbolico: non solo si celebra la Festa dei Lavoratori, ma anche la beatificazione di Papa Wojtyla. Diversa la situazione per il 25 aprile, che quest’anno coincide con il lunedì di Pasquetta: i negozi rimarranno chiusi. «La chiusura del 25 aprile era già stata concordata - spiega Terzi - nel week end si sommano tre festività, Pasqua , lunedì dell’Angelo e la festa della Liberazione. Moltissimi milanesi sono via. Diverso il Primo maggio: è la prima domenica del mese, che di norma prevede l’apertura domenicale, sono stati i commercianti, in particolare l’Unione del Commercio e i negozianti dei Navigli a chiedermi la deroga perché in quei giorni si svolge il salone nautico». «Il lavoro è oggi più che mai un valore e un obiettivo da difendere» per il vicepresidente vicario del Fipe Aldo Cursano - ed è puerile attaccare gli amminitsratori che su fanno carico di questa che ormai è un’autentica emergenza».
La beatificazione del Papa? Il Comune ha deciso di mettere un magaschermo in piazza Duomo per permettere a milanesi e turisti di seguire la diretta della cerimonia. «Con un evento del genere in città sarebbe un peccato chiudere i negozi. Io sono per la flessibilità: due anni fa concessi la deroga per il 25 aprile perchè era in corso il Salone del Mobile».
I sindacati, che per la prima volta nella storia di Milano non potranno sfilare in piazza del Duomo lanciano i loro strali contro il Comune. «L’assessore Giovanni Terzi dovrebbe occuparsi del lavoro in tutti i giorni dell’anno - attacca Onorio Rosati, segretario generale della Camera del Lavoro - e sembra invece che del lavoro e delle attività produttive se ne occupi solo il Primo Maggio, pensando che la risposta alla crisi sia tenere aperti i negozi un giorno». Coglie la palla al balzo Terzi: «Scopro con piacere che le mie posizioni sono le stesse di Matteo Renzi. Io attaccato da Onorio Rosati, il sindaco di Firenze da Susanna Camusso: vuol dire che sono ormai cadute le barriere tra conservatori e riformisti. Chiederei a Rosati di ragionare guardando all’oggi invece che usare schemi buoni nell’Ottocento. Ancora una volta è stata ribadita, da una ricerca, l’importanza di Milano quale seconda città d’arte italiana (dopo Roma) nell’interesse dei turisti italiani e stranieri. La concessione della deroga è un atto liberale. Ma non vedo come una città che rivendica la sua vocazione internazionale possa in ogni occasione essere vittima di veti sindacali».
Molto severeo il giudizio di Gigi Petteni, segretario regionale della Cisl: «È un errore. Così si fanno imbestialire anche i sindacati più disponibili a ragionare di apertura straordinarie.
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