Il comune sfratta madre e figlia
14 Luglio 2005 - 00:00Solo i vicini salvano dallo sgombero le due donne che vivono nella sala condominiale dun immobile Ater
Francesco Bardaro Grella
Ieri mattina Veltroni ha mobilitato quindici persone per sfrattare una donna e sua figlia di 10 anni. E pensare che qualche giorno fa lo stesso Veltroni, tramite la sua giunta, aveva approvato una proposta di delibera per lo stanziamento di due milioni di euro, destinati a pagare laffitto di un immobile in via Caltagirone «okkupato» da Action. Quando si dice due pesi e due misure.
Ada Della Casa è una signora di 50 anni, precaria nel settore della pulizia delle scuole, che da un anno e quattro mesi vive con la figlia di dieci anni nella sala condominiale di uno stabile alla Bufalotta, in via Pasquati 160. La donna, da un giorno allaltro, si è ritrovata senza casa e i condomini le hanno dato una mano. Con il consenso di tutti, le hanno permesso di vivere nella sala condominiale, una stanza di venti metri quadri, con una finestra e un piccolo bagno e insieme hanno provveduto a donarle qualche mobile e gli elettrodomestici. La donna paga regolarmente le spese condominiali, è disposta a pagare un affitto e si è incaricata, per riconoscenza, di lavare le scale del condominio. Secondo Franco Fiocchi, consigliere di An al IV Municipio, che ha seguito lintera vicenda da vicino, qualche giorno fa lAter, proprietaria dellimmobile, ha ricevuto una segnalazione che denunciava la situazione di Ada, a cui immediatamente ha fatto seguito unordinanza di sfratto del sindaco. Lo stesso sindaco, a cui la signora Ada aveva scritto per chiedere aiuto, aveva assicurato che il Campidoglio avrebbe fatto qualcosa per lei. Infatti, sempre secondo Fiocchi, la signora era stata ricevuta dal delegato del sindaco per le Politiche abitative, signor Cocco, che aveva regalato alla bambina un libro e una macchina fotografica con il logo del comune.
Lo stesso logo del comune che la bimba ha rivisto ieri mattina sui cappelli dei quattro vigili inviati dal comune per eseguire lo sfratto. Con loro cerano due dirigenti dellAter e otto persone per portare via i pochi mobili di Ada. Ma ancora una volta i condomini le sono corsi in aiuto: sono scesi tutti per strada per opporsi allo sfratto, e lì sono rimasti fino alle due del pomeriggio, quando la delegazione del sindaco si è arresa e ha lasciato, per adesso, Ada e sua figlia nella loro casa. «Ancora una volta a pagare è la povera gente, quanto è avvenuto ha dellincredibile» dichiara sulla vicenda Michele Baldi, consigliere capitolino di An.
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