Talmente sicuri di essere «premiati» dalla Regione, da mettere a bilancio un «trofeo» non ancora vinto. Anzi, neppure disputato. Il premio del trofeo in questione rappresenta qualcosa come 800mila euro, che per il Bilancio del Comune di porto Venere rappresentano una bella percentuale. Il fatto è che questi soldi sono, o almeno si spera che siano, solo virtuali. Sperati. Il sindaco fa finta di averli già in tasca, ma in realtà non dovrebbe sapere che la Regione li destinerà proprio alla sua amministrazione. In teoria dovrebbe esserci un bando di gara, una graduatoria per merito.
Che Porto Venere abbia avuto una «dritta» informale sullesito della gara? Potrebbe anche essere, ma al limite solo per la metà di quei soldi. Perché gli 800mila euro dovrebbero arrivare in realtà da due differenti bandi. E uno dei due non è neppure stato istruito, non si conoscono neppure i tempi e i modi per accedervi. Un fatto insolito, che inevitabilmente imbarazza la Regione che gestisce i fondi. Anche perché Gino Morgillo, vice presidente del consiglio e rappresentante del Pdl, pretende chiarezza e minaccia listituzione di una commissione dinchiesta.
In particolare Morgillo fa riferimento al "caso" Porto Venere, che ha inserito nel bilancio di previsione triennale 2009-2011 opere finanziate con fondi comunitari, non ancora stanziati dalla Regione. Si tratta di 400mila euro derivanti dal Psr (Piano di sviluppo rurale) per impianto antincendio all'Isola Palmaria e 395mila derivanti dal Por (programma operativo regionale) per Villa Romana del Varignano.
«Non solo i fondi non sono stati ancora stanziati - dice Morgillo - ma, nel caso del Por, non è stata ancora conclusa la fase istruttoria, mentre per il Psr non è stato ancora neppure aperto il bando relativo alla "ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi", quello pertinenti agli interventi programmati dal Comune di Porto Venere che, quindi, ha messo a bilancio fondi, prima ancora di conoscere l'esito della relativa domanda».
Morgillo ha chiesto che la discussione dell'interrogazione venga inserita in tempi stretti all'ordine del giorno di uno dei prossimi consigli regionali: «Se la giunta non dimostrerà la trasparenza adottata nelle procedure da parte della Regione, ci vedremmo costretti a chiedere l'istituzione di una commissione d'inchiesta a garanzia della corretta applicazione delle regole fissate dalla Comunità europea per l'erogazione di tali risorse. Ci auguriamo pertanto che tutto questo sia solamente causa del Comune di Porto Venere che, a quanto sembra, gode di poteri di preveggenza».
Conclude il consigliere: «I fondi comunitari rappresentano una risorsa importantissima: non possiamo consentire che vengano gestiti male. Dobbiamo sapere perché si verificano fatti come quello di Porto Venere, che, inutile dirlo, non dovrebbero accadere».
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