(...) Resta il centrodestra, sempre che non trovi allimprovviso un fuoriclasse. Nellattesa - al di là di nomi di papabili candidati e candidate che farebbero fatica ad essere votati dai parenti - si potrebbe pensare a una candidatura espressione del Pdl, candidatura a tutti gli effetti politica e non tecnica: penso in particolare a Roberto Cassinelli, che a mio parere ha pure il phisique du rôle, certo non smilzo, ma pur sempre phisique. Ma penso anche a Pierluigi Vinai o a Matteo Rosso o a Raffaella Della Bianca, solo per citare alcuni dei nomi emersi dal gioco dei tagliandi. E poi un candidato leghista, verosimilmente Edoardo Rixi, che potrebbe fare il pieno fra i duri e puri del Carroccio e anche fra i comitati degli scontenti, gente di sinistra che non ama la Vincenzi, ma che però Berlusconi non lo vuole vedere nemmeno in fotografia. Idem per la Provincia: potrebbe esserci un candidato leghista, verosimilmente Francesco Bruzzone, e contemporaneamente un esponente del Pdl. Più di tutti, probabilmente, il coordinatore regionale Michele Scandroglio, con la campagna «Votatemi per abolirla», ma anche altri segnalati dal gioco dei tagliandi o persone come il consigliere regionale Gino Garibaldi, di Cogorno. E io credo andrebbe senzaltro considerato il valore aggiunto di Massimo Pernigotti, capogruppo biasottiano (degli arancioni, quelli doc) in Provincia, capace di dialogare con mondi che il Pdl spesso non riesce a raggiungere.
Insomma, moltiplicando le candidature, facendo il pieno di ogni identità e trasformando il primo turno in una sorta di primarie pubbliche, si può vincere, puntando tutto sui ballottaggi. E lì si può sognare.
Credetemi: per provare a vincere, il 19,9 per cento è più utile del 49,9.