Comuni d’accordo su un terreno da cedere? Impossibile

Che cosa accade in Italia quando un Comune decide di cedere un pezzo del proprio territorio a un Comune limitrofo, appartenente però a una diversa provincia? Sembrerebbe un semplice favore tra due Comuni confinanti, da risolvere se non con una rapida stretta di mano, di sicuro senza tante complicazioni, qualche firma e via. Ma in Italia essere generosi e semplici evidentemente non paga, perché la burocrazia rende difficoltosi anche i regali. Ecco il fatto: i Comuni di Soncino, provincia di Cremona, e quello di Torre Pallavicina, provincia di Bergamo, sono confinanti; quest’ultimo necessita di un’area da adibire a parcheggio pubblico, giacché la chiesa di Santa Maria si trova esattamente sul confine e, in occasione della celebrazione della messa, manca lo spazio per le auto dei fedeli, da quelle parti ancora in buon numero.
Il Comune di Soncino, tenuto conto che molti soncinesi da sempre frequentano la chiesa del paese vicino, decide di cedere l’area agricola di 20mila metri quadrati, che si trova sul confine con Torre Pallavicina: siamo nel lontano 2003. La delibera viene approvata prima dai due Consigli comunali interessati, poi dai rispettivi consigli provinciali di Bergamo e di Cremona, infine dal Consiglio regionale.
Detto fatto, direte voi, invece nulla di risolto: la burocrazia ha i suoi tempi e le sue regole complicate. Perché il trasferimento sia valido è necessaria una legge ad hoc.
La pratica prende la strada per Roma e per un po’ non sa più nulla. Necessario ricorrere ai parlamentari, loro sanno come muoversi nei labirinti della Capitale.
Si dedicano alla faccenda prima l’onorevole Arnoldi e poi l’onorevole Fontana, entrambi del Pdl, in due riprese. Esiti negativi. Il fatto è che a ogni cambio di governo si ricomincia daccapo.
Giunti al 2011, la situazione parrebbe risolversi: grazie all’intervento di Pierguido Vanali, parlamentare della Lega, si è ottenuto il parere favorevole della commissione Affari Istituzionali della Camera dei Deputati. Ma non è ancora il momento per cantare vittoria: la legge, infatti, deve ancora passare al vaglio del Senato.


Quando accadrà? Impossibile fare pronostici. Visti i precedenti non è il caso di illudersi. Ma si sa che la speranza è ultima a morire, come la fede: ne sanno qualche cosa i praticanti della Chiesa della frazione di Santa Maria, che attendono fiduciosi.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica