Sospeso lo sciopero di Federlazio in seguito allimpegno da parte dei Comuni «morosi» di Monterotondo, Nettuno, Pomezia e Cittaducale a risolvere la questione e un nuovo appuntamento, fissato il 17 aprile, per verificare se le soluzioni individuate sono efficaci. È questo lesito di un incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri in Regione tra i sindaci interessati, i tecnici regionali e i rappresentanti di Federlazio.
Il clima della riunione è stato definito «sereno» in quanto da parte di Cittaducale la situazione sembrerebbe essere già risolta, mentre gli altri comuni hanno dato la loro disponibilità a «saldare i conti» poiché il ritardo dipenderebbe da problemi come il ritardo nella riscossione di pagamenti da altre società. Ci sarebbe perciò «soddisfazione» perché la trattativa iniziata su circa sessanta comuni si è ridotta a questi ultimi quattro, scongiurando il rischio di emergenza rifiuti.
«Solamente un accordo in extremis ha scongiurato almeno per adesso il peggio e cioè che 5500 tonnellate di rifiuti al giorno, secondo le stime di Federlazio Ambiente, rimanessero sulle strade della regione. Ma la gravità della situazione resta ed è sotto gli occhi di tutti», commenta il capogruppo regionale della Lista Storace, Vladimiro Rinaldi. Per il quale «la vicenda ha dellincredibile. E tocca territori la cui vivibilità per i cittadini è già scarsa, come quella denunciata a Nettuno dal vice segretario provinciale de La Destra di Roma, Maurizio Brugiatelli che ha messo in evidenza anche le possibili conseguenze di natura igienica per una città di mare alle porte della stagione turistica, che da ieri non può più smaltire i propri rifiuti nella discarica di Borgo Montello».
«Si parla di un debito complessivo di circa 230 milioni di euro - prosegue Rinaldi - che rischia di riproporre analoghe situazioni di emergenza. Aspettiamo lincontro in cui si valuterà la possibilità di estendere il fondo di garanzia anche ai sei comuni ma, ciò che più sorprende è linerzia della Regione Lazio.
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