Ai sensi dellarticolo 34 del contratto di lavoro che regola la pubblicazione dei comunicati sindacali, riceviamo e pubblichiamo: «La Segreteria della Federazione nazionale della stampa italiana invita tutti i giornalisti, professionali e collaboratori, professionisti e pubblicisti, a partecipare alla prima grande manifestazione di protesta della categoria per rivendicare il diritto ai contratti, alla dignità del lavoro, allindipendenza della professione. Questi sono valori messi in discussione dalla posizione assunta dal sistema delle imprese nelle rinnovazioni contrattuali con la Federazione editori giornali (Fieg), con lAssociazione delle emittenti Aeranti-Corallo e con lagenzia per la contrattazione nel pubblico impiego Aran. Il sindacato dei giornalisti è costretto a far mancare linformazione in una fase importante della vita economica, sociale e politica del Paese per tutelare il diritto dei cittadini ad essere informati in maniera corretta e completa, il pluralismo e la stessa qualità dei prodotti informativi. In una situazione nella quale la libertà di informazione è messa indiscussione, gli editori pubblici e privati chiedono di cancellare regole e tutele conquistate negli anni dai giornalisti. Vogliono eliminare il lavoro collettivo dei giornalisti che rappresenta lunico vero ostacolo alla manipolazione dellinformazione e al prevalere degli interessi meramente commerciali, pubblicitari e di marketing delle aziende. Vogliamo uninformazione fatta meglio, più ricca di contenuti e di notizie, di commenti e opinioni, di inchieste e approfondimenti perché solo così le nostre testate saranno più credibili e quindi più apprezzate dallopinione pubblica. Le imprese della carta stampata ritengono invece che la riduzione delle vendite si contrasta solo con un miglioramento della veste grafica e con labbinamento di prodotti non informativi.
In questo quadro occorre salvaguardare il lavoro dipendente e migliorarne lorganizzazione e la qualità e allo stesso tempo assicurare finalmente tutele e dignità professionale alle migliaia di collaboratori che oggi ne sono privi, e sono sfruttati, mal pagati e ricattati. Occorre contrastare gli interessi dannosi sul giornalismo delle leggi di riforma del mercato del lavoro e delle ipotesi di revisione delle regole sulla contrattazione.
Scioperiamo anche per difendere i diritti e le retribuzioni dei giornalisti nelle aziende di tutta Italia per contrastare la piattaforma della Fieg che tenta di mortificare il nostro lavoro giornalistico. Scioperiamo per ottenere un consistente miglioramento del contratto dellemittenza radiotelevisiva locale che ha fatto emergere continaia di nuovi rapporti di lavoro giornalistici. Scioperiamo per ottenere dal governo e dallAran lapertura formale del negoziato contrattuale previsto da una legge dello Stato.
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