da Milano
«Se non prevarrà il buon senso l80% dei concessionari ricorrerà al contenzioso legale» contro larticolo 12 del decreto fiscale che ha modificato le norme per le concessioni. È quanto ha dichiarato il presidente dellAiscat, Fabrizio Palenzona a Bruxelles, a proposito di quella che ha definito «una normativa punitiva, non conforme allinteresse generale e a quella dei concessionari». Inoltre, Palenzona smentisce duramente le accuse del ministro Di Pietro circa i 2,5 miliardi di mancati investimenti da parte di Autostrade: «Queste sono balle», piuttosto «è il sistema che non ha consentito» di fare gli investimenti.
In particolare, secondo il presidente dellassociazione che rappresenta le società concessionarie, la norma contestata viola il diritto italiano ed europeo perché «dalla privatizzazione in poi le concessioni sono contratti liberamente sottoscritti che valgono fino alla scadenza e possono essere modificati solo sulla base di un accordo tra le parti». Inoltre «risulta rafforzato il ruolo dellAnas, che diventa ente multiforme essendo di fatto authority, appaltante, concessionaria, concedente».
Proprio le nuove norme sulla convenzione unica hanno già provocato lapertura di una procedura dinfrazione contro lItalia da parte della Commissione europea, secondo cui le nuove regole limitano la libera circolazione dei capitali allinterno dellUnione europea.
Intanto, è attesa per oggi la decisione del Tar del Lazio nella vertenza che oppone ad Anas le concessionarie di Autostrade. Sono 14 le società (tra le quali Autostrade per lItalia e Autostrade meridionali) che si sono rivolte ai giudici amministrativi per contestare la delibera con cui, nel gennaio scorso, lente nazionale per le strade ha blindato i fondi non utilizzati a causa dei ritardi nella realizzazione dei piani di investimento, vincolandoli allesecuzione di opere autostradali. La richiesta delle concessionarie è quella di «congelare» il provvedimento in quanto contrario alle norme del Codice civile, in attesa della fissazione delludienza di merito in cui discutere dellannullamento. «LAnas pretende che sia inserito nel bilancio 2005, già chiuso e certificato, uno specifico fondo di accantonamento per la realizzazione delle opere autostradali. Ma il Codice civile non consente di creare fondi per far fronte a investimenti futuri».
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