«Condizioni migliori, ma la ripresa sarà lenta»

Ieri due organismi internazionali, il Fondo monetario da una parte ed Eurostat dall’altro, hanno diffuso dati e previsioni sull’economia: se ne ricava una fotografia di un sistema mondiale ancora sofferente, pur con qualche elemento di fiducia che cerca di farsi spazio. L’aspetto più positivo è contenuto in un’osservazione del World Economic Outlook del Fmi: «Le condizioni finanziarie sono migliorate più delle previsioni, principalmente a causa dell’intervento pubblico, e i dati recenti suggeriscono che il tasso di diminuzione dell’attività economica sta rallentando anche se in diversa misura tra le diverse aree». La recessione, tuttavia, «non è finita» e «la ripresa sarà lenta».
Le stime del Fondo monetario sull’Italia peggiorano per il 2009, ma migliorano - pur restando negative - per l’anno prossimo. La nuova valutazione di Washington segnala un calo del Pil italiano del 5,1% nel 2009, peggiorativo delle previsioni di aprile, quando era stato indicato nel 4,4%. Quanto alla stima per l’anno prossimo, il precedente dato di un -0,4% è stato corretto con un più lieve meno 0,1%. Anche le nuove stime del governo sono sulla stessa linea, prevedendo un -5,2% per il 2009.
Le previsioni riferite all’area euro parlano di un calo del Pil del 4,8% quest’anno, e dello 0,3% l’anno prossimo. Il Fondo conferma quanto detto in aprile, e cioè che le economie avanzate non mostreranno una sostenuta accelerazione dell’attività fino alla seconda metà del 2010: intanto, il Pil globale calerà dell’1,4% nel 2009 e si espanderà del 2,5% nel 2010, lo 0,6% in più di quanto previsto in aprile, grazie ai buoni dati provenenti dagli Stati Uniti e, soprattutto, dall’andamento di Cina e India, che cresceranno nel 2009 più delle previsioni (rispettivamente, del 7,5% e del 4,5%); i miglioramenti di queste economie nel 2010 sono stimati in un più 8,5% e più 6,5%.
Eurostat, da parte sua, ha diffuso ieri il dato del Pil del primo trimestre 2009 della zona euro, che su base annua è stato peggiore del 4,9%, su base trimestrale del 2,5%.

Lieve differenza per l’andamento dell’Europa dei «Ventisette»: meno 2,4% su base trimestrale, meno 4,7% su base annuale. Infine, una previsione positiva viene dal Centro studi di Confindustria: nel 2030 nel mondo ci saranno tra 1,1 e 1,8 miliardi di persone benestanti, dai 275 ai 700 milioni in più rispetto a oggi.

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