Milano (forse) ci ripensa. Dopo la levata di scudi contro il condono per le multe elevate prima del 2004 - e concesso invece da Roma e Napoli - la giunta comunale è pronta a riaprire il discorso. E la linea del rigore a tutti i costi comincia ad incrinarsi. Una fronda del Pdl ha scritto allassessore al Bilancio Giacomo Beretta per sollecitarlo a sfruttare la chance della sanatoria prevista nel decreto anti-crisi dello scorso luglio. Lappello promosso dal consigliere ex Fi Fabrizio De Pasquale ha raccolto già la firma di 12 colleghi. A ruota è arrivato la stessa richiesta da due consiglieri ex An, Carlo Fidanza e Marco Osnato. Tutti dicono: «Milano faccia come Roma, è un provvedimento di buonsenso che consente di recuperare subito risorse utili e non è un salva furbetti».
Va detto infatti che la sanatoria non azzera la multa, che va comunque pagata, ma la contravvenzione iniziale viene maggiorata del 4% (come rimborso, per lagenzia di riscossione) e non vengono applicati gli interessi di mora che spingono molti automobilisti a cercare di farla franca fino allultimo. Sperando di far passare quei 5 anni dopo i quali la multa cade in prescrizione. «Non si tratta di premiare i furbi - insiste De Pasquale - perché le multe verranno comunque pagate, ma si offre invece a quei cittadini che non hanno ancora pagato a sanare il loro debito con le casse comunali». E in tempi di tagli al bilancio, non è un particolare: si calcola che potrebbero essere allincirca 400mila le multe elevate tra il 2000 e il 2004 e mai pagate, per un incasso di circa 30 milioni.
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