Morris Ciavarella, il prinicpale portagonista della selvaggia aggressione di domenica scorsa al tassista Luca Massari, aveva sostenuto - a dispetto di testimonianze e referti medici - di essersi limitato a spingere l'uomo, che sarebbe poi caduto al suolo battendo la testa. Ma ora da un altro dei tre arrestati arriva una prima ammissione: è Piero Citterio, anche lui appartenente allo stesso clan familiare responsabile dell'aggressione. Sotto accusa c'è infatti anche la sorella di Piero, Stefania, a sua volta fidanzata di Ciavarella, il primo arrestato.
«L'ho pestato con violenza, con una scarica di pugni e calci». Così Piero Citterio ha confessato al giudice preliminare di Milano Maria Grazia Domanico, di essere stato quello che si è accanito con più forza e più a lungo nel picchiare l'uomo. Piero Citterio ha raccontato di essere stato lui a innescare l'aggressione violenta. La sorella Stefania, finita anche lei in carcere, assieme al fidanzato Morris Ciavarella, ha invece negato di aver colpito per prima il tassista e ha spiegato di aver avuto «uno scatto d'ira», di essersi «lanciata contro di lui», dopo che l'uomo aveva inavvertitamente investito un cane, ma di essere stata «fermata prima di colpirlo». Il giudice si è riservato di decidere sulla misura cautelare per i due. I legali dei due fermati, gli avvocati Carlo Maffeis e Francesco Lucino, hanno presentato un'istanza per una misura meno afflittiva del carcere per Stefania Citterio, che è madre di una bambina di 8 mesi.
Intanto fonti ospedaliere rendono noto che «restano gravi le condizioni di Luca Massari».
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