Oggi vi avrei parlato della Pasqua dei Tecnici e delle Uova di Monti, che sono quadrate anziché ovali, perché i tecnici sono squadrati e non riuscendo a quadrare i conti ci provano con le uova. Ma parlare dei tecnici a Pasqua nun me regge la pompa , come dicono a Roma.
E allora, approfittando del precetto pasquale e delle sollecitazioni dei lettori, ho deciso di confessarmi a mezzo stampa. Sì, è vero come voi dite, non scrivo più editoriali, ma oscillo tra costume e teologia, scrivo agli estremi, satira e filosofia, corsivetti e paginone, cultura & cazzeggio. So che una nuoce all’altra ma non riesco a parlare del Nulla e del Vuoto mantenendo un contegno: riesco a vedere solo il lato comico o tragico, non vedo più il lato serio.
Aggiungo che da tempo ho mutato vita: non vado più in tv, non partecipo a dibattiti politici, mi sono dimesso da tutti i premi letterari e da incarichi pubblici, cda e menate varie; vivo in disparte o al mare, in volontario esilio, vivo per i libri che leggo e che scrivo, molto è cambiato anche nella vita privata.
In compenso ho preso qualche vizio presenile: da quando è vietato fumare ovunque, io, che non avevo mai fumato una sigaretta, fumo il sigaro rituale prima di dormire. E bevicchio pure, io che ero astemio.Ma il proibito mi fa quest’effetto, sin da ragazzo, perciò m’infascistai.
Devo la confessione a chi mi segue
da 400 cucù e da 4mila anni. Serve per capire chi hai di fronte. Scusate, ma oggi era il centenario della morte di Pascoli e mi è scappato di mano il fanciullino.Dicevamo i tecnici...
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