«Non commento le notizie che non conosco, ma con il direttore Minzolini parlo spesso e volentieri, anzi spero che pubblichino le intercettazioni». Ha scelto di usare un tono ironico, il leader dell’Unione di centro Pier Ferdinando Casini, nel commentare con i giornalisti la presunta inchiesta per concussione della Procura di Trani scaturita dalle intercettazioni telefoniche tra il premier Berlusconi e il direttore del Tg1 Augusto Minzolini.
Ieri sera a Bari, dov’era intervenuto per sostenere la campagna elettorale della candidata dell’Udc alle Regionali Adriana Poli Bortone, Casini ha poi sottolineato che «fare la campagna elettorale sulle inchieste giudiziarie è una cosa che mi ripugna». «Io non commento le chiacchiere - ha replicato a chi gli domandava un commento sugli articoli pubblicati ieri dal Fatto Quotidiano -, ma vedo che questo è un Paese stanco di odio, di proteste e di risse». Sulla necessità di uno sforzo collettivo da parte dei rappresentanti delle istituzioni e dei partiti per svelenire il dibattito in vista della tornata elettorale il leader dell’Udc ha quindi continuato ricordando che «gli italiani ci chiedono di risolvere i problemi, a partire da quelli del lavoro, e qui - riferendosi alla Puglia - c’è il 25% di giovani che non trova lavoro.
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