Trapani - "Questo disegno di legge sul conflitto di interesse è soltanto un provvedimento di killeraggio nei confronti degli oppositori". Lo ha detto a Trapani il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, durante una passeggiata nella città siciliana. "Questo disegno di legge - ha spiegato - sarebbe l’ulteriore dimostrazione di volontà di eliminare il più pericoloso concorrente e cioè il leader dell’opposizione, e cioè me stesso. Quindi - ha proseguito Berlusconi - credo che farà molto male alla sinistra questa volontà, se attuata fino in fondo, perché gli italiani si renderanno conto di come questa sinistra voglia agire per eliminare gli avversari politici". Il Cavaliere quindi ha ricordato: "Hanno tentato con la via giudiziaria e finora gli è andata male e adesso ci ritentano con questo provvedimento che impedisce a chiunque abbia un’impresa e abbia perciò fatto bene nella vita, anche procurando lavoro agli altri, di dedicarsi alle cose della politica e dare il suo apporto al governo del Paese".
"Il blind trust non sta né in cielo né in terra" "Vogliono fare come il sistema americano ma noi non siamo in America, siamo in Italia e le cose funzionano in maniera diversa. Quello che loro mettono come dato, che uno debba vendere tutto ed affidarsi a un signore che possa fare delle sue sostanze ciò che vuole, è una cosa che francamente non sta né in cielo né in terra".
"Siamo in testa ai sondaggi per demerito del governo" "Per demerito di questo governo i sondaggi ci danno un vantaggio che va dai 10 a i 15 punti. Oggi comincia la campagna elettorale - ha detto - per le elezioni amministrative che interessano quasi 12 milioni di elettori. Dunque, è un fatto importante dal punto di vista della politica locale, ma anche dal punto di vista della politica nazionale". E, rispondendo alla domanda di un giornalista se queste elezioni abbiano una valenza nazionale, ha ribadito: "Sì, credo che abbiano una certa importanza". Anche se ha sottolineato che "le situazioni locali sono diverse, ci sono gli amministratori locali e non si può generalizzare un risultato locale verso una situazione nazionale. Ma certamente ci saranno delle indicazioni di cui la politica terrà conto".
Siparietto coi sindacalisti sul nuovo Pd Simpatico siparietto fra Berlusconi e alcuni sindacalisti locali della Cgil sulla futura nascita del Partito Democratico. A riferirlo il senatore Renato Schifani, che ha accompagnato il leader azzurro in una lunga passeggiata nel centro di Trapani. L’ex premier si è fermato davanti alla sede locale della Cgil e, rivolto ad alcune persone affacciate al balcone, ha detto: "Allora vi preparare ad entrare nel Pd?". Pronta la risposta dei sindacalisti: "Ci stiamo pensando". "Saggia decisione", è stata la replica del Cavaliere.
Prodi: "Giusto andare avanti su questa strada" "È una legge più blanda che nelle altre democrazie e io credo che sia giusto che vada avanti". Il premier Romano Prodi parla di conflitto di interessi ai microfoni di Radio anch’io e difende il provvedimento del governo in discussione alla Camera che disciplina la materia. Quanto alla questione della ineleggibilità, Prodi sottolinea che esiste il blind trust, un principio tipicamente americano. "C’è il blind trust - spiega il Professore -. E cioè, tu puoi rimanere ricco, ma non puoi amministrare direttamente la tua ricchezza quando hai potere politico, altrimenti la democrazia si indebolisce".
Fassino: "Vogliamo legge non contro qualcuno" Piero Fassino, leader dei Ds, difende la decisione di fare una legge sul conflitto di interessi. Il segretario Ds risponde al Cavaliere Berlusconi che aveva parlato di "killeraggio politico": "Vogliamo fare una legge sul conflitto di interessi e non contro qualcuno. Una legge che si applichi a chiunque possa trovarsi in un conflitto di interessi, sia che si chiami Berlusconi, Rossi o Fassino. Vogliamo fare una legge seria, equilibrata, che sia strumento per evitare problemi e non per crearli".
Bondi: è una legge ad personam Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, commenta le dichiarazioni del premier e attacca: "Prodi impegna il governo e la sua maggioranza nella battaglia sul progetto Gentiloni, una legge ad personam contro Berlusconi e contro Mediaset, solo perché così si ricompatta la sua maggioranza, da Diliberto a Di Pietro, da Bosetti ai centri sociali, oltre che la Repubblica e il Corriere della Sera". Così Bondi commenta le dichiarazioni del premier a Radio Anch’io. "Ci chiediamo soltanto - scrive Bondi in una nota - se questo sia giusto, se corrisponda agli interessi del nostro Paese e se vi sia ancora qualche voce libera e coraggiosa nello schieramento della sinistra e nel costituendo partito democratico per evitare un errore e per fermare uno scontro che non giova a nessuno".
Ronconi: "Maggioranza in balìa della sinistra radicale" "Sul conflitto di interessi la maggioranza è in balia della sinistra radicale.
Ormai il blind trust, seppure inapplicabile ed inutile in Italia, è divenuto il feticcio della sinistra, la supposta arma letale per selezionare una classe politica esclusivamente proletaria". Lo afferma il vicepresidente dei deputati dell’Udc Maurizio Ronconi.
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