Confusione comunista sulla Vincenzi

Caso chiuso? Macché. Le camicette della sindaca fanno litigare i compagni più delle primarie del Pd e delle varie scissioni comuniste messe assieme. E il caso Genova diventa un caso nazionale. Rifondazione critica la partecipazione di Marta Vincenzi al convegno sulla presentazione del libro «Camicette nere» organizzato dal circolo culturale «DestraDomani». Invece Rifondazione applaude alla lungimiranza di Marta Vincenzi che accetta di partecipare. Sì, il partito è lo stesso, è sempre la stessa Rifondazione Comunista con bandiera rossa, falce e martello. E non è neppure una questione di scollamento tra base e dirigenza sempre di moda, qui a dettare due linee diverse sono sempre i dirigenti, con la segreteria regionale da una parte e il commissario della federazione genovese dall’altra.
Dopo il primo attacco alla scelta della Vincenzi di partecipare al convegno con Isabella Rauti e moderato dal caporedattore del Giornale, Massimiliano Lussana, firmato dalla segreteria regionale, ieri è arrivata la correzione di Mirko Lombardi, il dirigente nazionale mandato da Bertinotti e Giordano a rimettere in piedi una Federazione genovese in crisi profonda. Più che una correzione, l’uomo venuto dalle lotte di fabbrica a Brescia, ha dettato una sconfessione dei dirigenti regionali, senza risparmiare le parole forti.

«La cultura antifascista ha insegnato che non si bruciano libri e nemmeno si mettono all’indice - è un estratto delle sue dichiarazioni -. Il confronto serve a misurare argomenti e punti di vista, a mettere in crisi pregiudizi e false coscienze, (...)

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