Il sistema di raccolta dei giochi in Italia è in continua fibrillazione, ladozione dellulteriore prelievo sulle slots a favore del Coni in fase avanzata di approvazione, ha già superato lesame del Senato, ha determinato una spaccatura in seno alle varie organizzazioni sindacali che raggruppano gli esercenti.
Alcune organizzazioni, riterrei minoritarie avevano proposto una singolare forma di protesta, con «lincapucciamento» delle slots nei locali con la conseguente impossibilità di utilizzazione delle stesse e caduta degli incassi di tutta la filiera di raccolta, esercenti in prima fila, i quali attraverso la loro maggiore organizzazione sindacale hanno annunciato di non aderire alla proposta sostanziale di blocco delle slots. Pure non rinunciando a una giusta azione di rivalsa nei confronti del governo.
A me pare che stando le cose in questa maniera è facile supporre che una qualche soluzione politica sia in atto e che alla fine tutto si sistemerà in qualche modo anche se ritengo sia una strada pericolosa e sdrucciolevole ritenere che si possano trovare risorse sempre e solo allinterno del comparto dei giochi. Speriamo questi siano i soli e ultimi interventi di prelievi forzosi che alla fine non risulteranno proprio forzosi, ma determineranno scambi di favori non sempre palesi.
Pure rendendosi conto che soldi non ce me sono, non credo sia possibile mungere una vacca sino a correre il rischio di renderla sterile.
Circola, in questi giorni sulla stampa specializzata una notizia ripresa dai titoli, che parlano a proposito della Francia di una presunta volontà governativa di abbandono del monopolio delle scommesse e di fantomatiche aperture agli stranieri. Tutto nasce dalla procedura aperta dalla Ue, nei confronti della Francia sul gioco online. Problema noto, sul quale avevo già avuto modo di commentare su queste colonne. La Francia si appresta alla regolamentazione del gioco online, aperto a tutti gli operatori comunitari, alle seguenti condizioni: 1) limitazione al solo gioco via internet; 2) concessione di una licenza da parte del ministero francese, alle seguenti condizioni: a) pagamento delle imposte allo Stato (francese naturalmente); b) versamento di una quota per il finanziamento dello corse; c) esclusione di qualsiasi tipo di gioco che non sia al totalizzatore. Tutto qui e niente di nuovo per il momento allorizzonte. La materia dei giochi è una delle materie più complicate e complesse da affrontare, l'unica possibilità per una soluzione di carattere generale non può essere che l'elaborazione da parte della Unione europea, di una Direttiva comunitaria.
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