Congelati tre miliardi per la sanità nel Lazio

«In arrivo una nuova stangata fiscale per i contribuenti ai quali, invece, si tagliano i servizi»

Congelati tre miliardi per la sanità nel Lazio

Regione Lazio: il governo blocca i fondi a Marrazzo. Congelati 3 miliardi di euro per la sanità. «L’ennesimo stop posto dai tecnici del ministero dell’Economia e della Salute al piano di rientro presentato dalla giunta Marrazzo - spiega il senatore di An Cesare Cursi, vicepresidente della Commissione sanità - ha avuto come conseguenza il congelamento di ingenti somme a favore della sanità nella regione. Da mesi vado dicendo quanto puntualmente si è verificato. Sono quasi 6.000 miliardi di vecchie lire i fondi che il governo, o meglio di quello che resta dopo le note vicende - continua Cursi - trattiene nelle proprie casse a motivo dell’inconsistenza delle manovre poste in essere dall’esecutivo regionale per il risanamento dei conti. Somme che sarebbero andate a tutto vantaggio dell’assistenza offerta ai cittadini laziali. Ai quali invece, al solito, si chiederanno più tasse a fronte di minori servizi».
Il senatore di An è stato facile profeta. Solo il “soccorso rosso” orchestrato dal ministro della Salute Livia Turco, nelle ultime settimane, lasciava aperto ancora qualche spiraglio a Marrazzo. Ma la corsa è finita. Lo stop inevitabile. «La decisione del Governo - puntualizza Cursi - non è un comportamento discrezionale, ma semplicemente quanto indicato nelle norme di riferimento. Lo scorso anno fu approvata una legge che dava un contributo straordinario alle sei Regioni in crisi con i conti, a patto che queste cambiassero le proprie strategie in tema di sanità. Mentre le altre hanno centrato l’obiettivo, risalendo la china, il Lazio, destinatario di quasi il 70% delle somme stanziate, si è visto invece inesorabilmente bocciare ogni proposta. E quindi, correttamente, non ha potuto godere di tali somme che, come ripeto, incidono fortemente sull’assetto assistenziale a servizio dei cittadini». Nei giorni scorsi la Regione Lazio aveva annunciato di aver stanziato 50 milioni di euro per investimenti nella sanità. «Era solo il tentativo di nascondere l’incapacità di amministrare - accusa Cursi -. La realtà è che hanno fatto mancare ai cittadini di Roma e del Lazio ben 3 miliardi di euro, a fronte del livello impositivo più alto d’Italia». Negli ultimi mesi Marrazzo ha portato al tavolo tecnico numerosi provvedimenti per suffragare il piano di rientro concordato a inizio 2007. «Ma tutti si sono rivelati nient’altro che un elenco di buoni propositi, senza alcun riscontro oggettivo, e quindi di fatto sono stati bocciati - ribadisce il senatore di An -. Non è più possibile che dopo quasi tre anni di governo regionale non si sia adottata una, dico una, sola soluzione di natura strutturale per il risanamento. Il futuro - conclude Cursi - sarà segnato purtroppo da più tasse e minori servizi.

E a tre mesi di distanza dalla lettera inviata dall’allora presidente del consiglio sui piani di rientro, non si vede uno spiraglio di concretezza, ma solo liste di attesa sempre più lunghe, pronti soccorsi che non funzionano, mancanza di iniziative infrastrutturali. E nessuna programmazione per il futuro».

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