Congolesi in corteo «Noi offesi dall’accusa a Pat»

Canti, musica e balli africani ma anche slogan e cartelli con scritto «Vogliamo verità e giustizia». Tutto per chiedere la scarcerazione di Patrick Lumumba Diya. Ieri mattina la manifestazione organizzata dalla comunità congolese e dalla Consulta degli immigrati ha animato il centro storico di Perugia. Non tantissimi gli stranieri scesi in piazza. Tutti però convinti che il musicista nato a Kindu, in Congo, ma residente nel capoluogo umbro dal 1988 e notissimo nel circuito dei locali, sia estraneo al delitto. Qualcuno dei manifestanti ha anche detto che la comunità congolese «si sente offesa dall’accusa a Patrick». Fran Gosse, consigliere aggiunto al Comune di Perugia, ha anche annunciato che presenterà una mozione in consiglio comunale per chiedere imparzialità ai mezzi d’informazione. «Quello che è successo qui poteva capitare ovunque.- ha aggiunto - C’è in gioco la vita di una persona e bisogna fare le cose con prudenza. Abbiamo comunque una fiducia totale nella magistratura». Un discorso che per i manifestanti non vale comunque solo per Lumumba.

«Anche se per qualcuno degli altri arrestati si dovesse dimostrare che non ci sono prove - ha sottolineato Gosse - dovrebbero subito uscire dal carcere». Gli esponenti della comunità congolese hanno anche avviato una sottoscrizione per la moglie di Patrick.

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