RomaLa deadline è già fissata all8 dicembre, ultimo giorno utile per impedire che le venti squadre di A disertino la 16ª giornata in programma nel weekend successivo. È corsa contro il tempo per evitare lo sciopero dei calciatori. Il primo passaggio importante sarà il parere dellAlta Corte del Coni (atteso per oggi o al massimo per il fine settimana) che mercoledì aveva convocato i rappresentanti di Lega calcio e Aic. Un parere che dovrebbe indicare la via duscita dal contenzioso: sarà accantonata lipotesi del commissario ad acta con una soluzione di compromesso intorno al famoso settimo punto, riferito ai fuori rosa, punto di maggiore scontro tra le parti («Mi auguro che si raggiunga laccordo e che si riesca così ad evitare lo sciopero» è il messaggio ai naviganti del presidente Coni Petrucci). E oggi nella sede milanese della Lega, i presidenti dei club decideranno in una riunione informale la strategia da seguire in caso di sciopero.
Ma limpressione è che non ci sia voglia di rottura definitiva e che il clima si stia rasserenando. Probabilmente allinizio della prossima settimana ci sarà uno sviluppo positivo della vicenda. «Non sarebbe la prima volta che si risolve il problema poco prima di unagitazione, ma qualcuno deve rinsavire», così il vicepresidente dellAssocalciatori Grosso. Il riferimento è al patron della Lazio Lotito, che mercoledì aveva sparigliato le carte: «Non cè accordo nemmeno sui sei punti», la provocazione del presidente biancoceleste.
Intanto il fronte antiagitazione si allarga. «Questo sciopero è la dimostrazione che lAic dovrebbe sciogliersi, è unistituzione antica e non adatta a questo momento del calcio, si è svegliata troppo tardi per evitare di arrivare a questimpasse», lopinione di Mino Raiola, procuratore di Balotelli e Ibrahimovic. «Rimane la nostra perplessità sullo sciopero, mi piacerebbe che il nostro nuovo sindacato potesse dare il suo contributo per unintesa», così il professor Piero Gualtieri, esperto di diritto scelto come presidente dellAnc.
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