Consigliere Pdl «prestato» all’Udc

Forse la formula - mutuata dal calciomercato - sarà quella del «prestito con diritto di riscatto». Di sicuro non è stato un prestito oneroso, bensì gratuito, quello di cui si sono resi protagonisti i gruppi consiliari di Udc e Pdl al Comune di Catania. Mentre si parla in tutta Italia del futuro politico dell’Udc, alle falde dell’Etna l’unione tra gli uomini di Casini e quelli del presidente Berlusconi dà vita a un singolare episodio.
Tutto inizia con il passaggio di Marcello Bottino, uno dei tre membri del gruppo Udc, al gruppo misto. Perdita pesante, perché il regolamento vuole che ogni gruppo abbia minimo tre rappresentanti. Il gruppo centrista, ridotto a soli due «esemplari», era pronto per scomparire dal consiglio. Specie protetta a rischio estinzione.
In soccorso - come un Wwf politico - è giunto il capogruppo del Popolo della libertà, Nuccio Condorelli, che ha «prestato» un consigliere ai centristi. Il vicepresidente del consiglio comunale Puccio La Rosa, infatti, è transitato tecnicamente nelle file dell’Udc, «consentendo la presenza dei centristi in consiglio, visto che essi partecipano alla maggioranza e offrono il loro contributo di idee e di proposte». Un gesto nobile, da alleati veri al di là delle esigenze di partito.
Diritto di riscatto, si diceva. Già, perché La Rosa di passare in pianta stabile all’Udc non ne vuole sapere.

E neppure il suo capogruppo: «La Rosa rimane a tutti gli effetti un consigliere comunale e un dirigente politico del Pdl - mette in chiaro Condorelli -. La decisione è semplicemente una soluzione di tipo tecnico».
Già, chi glielo spiega a Casini che se si allea con Pd e Idv, col cavolo che qualcuno gli presterà mai qualcosa?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica