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Il Consiglio comunale? È come l'Onu. Gemellati a Tel Aviv ma con riserva

Passa un ordine del giorno per ricucire con i Verdi e la maggioranza si divide ancora. Nahum (Azione) al Pd: "Per tenere insieme la coalizione parliamo di temi della città"

Il Consiglio comunale? È come l'Onu. Gemellati a Tel Aviv ma con riserva
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"Siamo diventati l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Capisco che ci sono motivi politici per tenere insieme una parte della maggioranza, ma non lo si fa su temi di politica estera, semmai su ciclabili, mobilità, sicurezza. E magari, visto che manca da luglio ancora un assessore" dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi alla Rigenerazione urbana, "la giunta deve pensare al rilancio del centrosinistra perchè nel 2027 si vota". Il richiamo al Pd arriva non (solo) dai banchi dell'opposizione ma dal consigliere di maggioranza Daniele Nahum (Azione). Ieri un altro Consiglio comunale convocato sulla questione in Medioriente. La settimana prima era stata bocciata la mozione che chiedeva al sindaco (contrario) lo stop del gemellaggio con Tel Aviv. La sinistra si è spaccata ma il testo, nel giorno della firma dell'accordo di pace a Sharm, non aveva avuto il via libera perchè parte del Pd si è tirato indietro, ammettendo che era superato dai fatti. E ha incassato le proteste dei Verdi e dei Giovani Democratici, oltre che dei centri sociali. Ieri i dem hanno riproposto un ordine del giorno per ricucire - almeno parzialmente - lo strappo con la sinistra pro Pal. Un testo che dichiara che "nel caso di un significativo venir meno del rispetto degli impegni del piano di pace" il Comune si riserva di "interrompere ogni rapporto istituzionale con il governo israeliano", inclusa "la sospensione del gemellaggio con Tel Aviv", invita a "promuovere con urgenza" iniziative per portare tramite Mm acqua potabile a Gaza, "condanna il trattamento disumano e la criminalizzazione subita dagli attivisti della Global Sumud Flotilla" e propone "l'istituzione di un gemellaggio o patto di amicizia con Gaza City". E qui, per cercare un equilibrio interno alla maggioranza e smussare le polemiche del centrodestra e di Nahum che accusavano il Pd di favorire in questo modo un rapporto con Hamas - "vorrei evitare l'imbarazzo al sindaco di dover telefonare a Khaled Meshal, leader di Hamas, per stipulare l'accordo" ha criticato il consigliere di Azione - il testo rispetto a una settimana prima è stato riformulato, aggiungendo che "verrà proposto quando Gaza sarà amministrata da un organismo democraticamente eletto dai suoi abitanti o da altre tipologie amministrative purché previste o riconosciute nell'ambito degli accordi internazionali di pace". Nonostante le correzioni l'odg passa con divisioni a sinistra: 23 voti a favore, 15 contro tra cui Nahum e Radice dei Riformisti, Fedrighini del gruppo misto, astenuti Mazzei della Lista Sala e Pastorella dei Riformisti, che avrebbe votato sì ma aveva chiesto di stralciare il passaggio sullo stop al gemellaggio con Tel Aviv, "nessuno ha chiesto di sospenderlo con San Pietroburgo quando Putin ha invaso l'Ucraina" ha ricordato. E il punto specifico è stato approvato con uno scarto di due voti, si è votato una seconda volta perchè c'era stato pareggio: passa con 20 sì, 18 no (in maggioranza, Nahum, Pastorella, Radice dei Riformisti, Mazzei, Pontone e Petracca della Lista Sala, Fedrighini e Pacente del gruppo misto) e 1 astenuta (De Marchi del Pd).

Ma si torna da capo. Mettendoci la seduta in cui già si era aperta la discussione su Tel Aviv ma era caduto il numero legale, la leghista Silvia Sardone ribadisce che "è il terzo Consiglio in cui si parla di Gaza. Tema importantissimo, ma nel frattempo c'è stato un accordo per la pace, e i milanesi vorrebbero che discutessimo di sicurezza, viabilità, urbanistica: 4.500 famiglie a causa delle inchieste sull'urbanistica ancora non sanno cosa sarà dei loro alloggi". Se l'odg è servito a riannodare con i Verdi Cucchiara e Gorini, che stanno decidendo se rimanere in maggioranza dopo lo scontro sulla vendita di San Siro, il verde Monguzzi è già uscito e ha giudicato il testo Pd "pura propaganda". E ha proposto di inviare a Gaza "la prima rata incassata dalla vendita di San Siro".

Per il capogruppo Riccardo Truppo e consigliere Fdi Francesco Rocca "in aula si parla troppo di geopolitica". Deborah Giovanati (Fi) definisce l'esito del voto "una pagina triste, il Comune si riserva lo stop al gemellaggio con Tel Aviv, si usa un tema drammatico come la guerra per tentare di tenere insieme la sinistra".

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