Consulenze d'oro, indagata la Moratti

Inchiesta sugli incarichi. Il sindaco accusato di abuso d'ufficio, altre quattro persone di concussione. Il primo cittadino: "Sono assolutamente tranquilla". La solidarietà della Cdl e di Formigoni

Consulenze d'oro, indagata la Moratti

Milano - Il sindaco di Milano Letizia Moratti è indagata per abuso d’ufficio nell’ambito di una nuova inchiesta della Procura di Milano su alcuni incarichi assegnati a consulenti estern. I militari della Finanza(nucleo spesa pubblica) sono stati a Palazzo Marino, sede del Comune, per un atto disposto dal pm Alfredo Robledo. Gli indagati sono cinque in totale. L’indagine è basata - fa sapere la procura milanese - anche su dichiarazioni testimoniali definite dagli investigatori "plurime e concordanti".

Cinque indagati Insieme alla Moratti nel registro degli indagati ci sono Giampiero Borghini, direttore generale del Comune ed ex sindaco (concussione, abuso d’ufficio e truffa aggravata), il vice direttore generale Rita Amabile (concussione), l’ex direttore centrale delle risorse umane del Comune, Federico Bordogna, e il capo di gabinetto di Letizia Moratti, Alberto Bonetti Baroggi, accusato di truffa aggravata. Nel decreto emerge che il reato di abuso d’ufficio contestato al sindaco va dal luglio del 2006 al febbraio 2007. Secondo l’accusa, al primo cittadino spetta l’individuazione delle persone da nominare secondo criteri di esperienza,competenza e professionalità, rispettando il principio della pubblicizzazione all’interno della pubblica amministrazione. Nell’inchiesta è emerso che una decina di funzionari di alto livello sarebbero stati "forzati" a rinunciare alla propria carriera, andando in pensione con incentivi che andavano dalle 4 alle 15 mensilità, ma dovendo decidere nel giro di soli tre giorni. In seguito sarebbero stati nominati in totale una novantina di funzionari con stipendi a volte triplicati.

Il sindaco: "Sono tranquilla" "Sono serena e assolutamente certa che l’inchiesta si concluderà positivamente". Si è mostrata tranquilla e ottimista Letizia Moratti. Il sindaco si è detta pronta a collaborare con la magistratura e a fornire tutti gli elementi necessari. "L’attività di indagine riguarda - ha spiegato il primo cittadino - i dirigenti nominati all’inizio del mio mandato". Un'attività di cui la Moratti va fiera in quanto ha portato a "creare maggiore efficienza nella macchina del Comune, riuscendo a mettere più investimenti al servizio dei cittadini: 94 milioni di euro in due anni e ad abbassare le tasse. Sono orgogliosa della riorganizzazione che ho fatto e la rifarei. Sono serena, tranquilla - ha ribadito - lasciamo che la magistratura possa compiere, come è giusto, le indagini. Noi collaboriamo pienamente".

"Se lo chiede riferirò al Consiglio comunale" Il sindaco si è detta pronta a riferirie in consiglio comunale in merito all’inchiesta. «Se il consiglio lo riterrà, naturalmente sì», ha risposto Moratti ai giornalisti che le chiedevano se aveva in programma di riferire l’accaduto. Tutta l’indagine è, tra l’altro, partita proprio da due esposti fatti dal consiglio, uno alla Corte dei conti e uno che porta la firma del consigliere Basilio Rizzo, alla procura.

L'azzurro Lupi: "Totale solidarietà a Letizia" «Esprimo la mia totale solidarietà a Letizia Moratti che interpreta il ruolo di sindaco di Milano come gli è stato chiesto dai cittadini e con la giusta assunzione di responsabilità. Mi auguro che ancora una volta l’azione della magistratura non venga strumentalizzata ai fini del confronto politico». Così Maurizio Lupi, parlamentare di Forza Italia, commenta gli ultimi sviluppi dell’inchiesta.

Fiano (Ds): "Deve una risposta alla città" «La notizia dell’apertura di un’indagine per abuso d’ufficio sull’operato del sindaco Moratti non può lasciare indifferenti», afferma invece Emanuele Fiano, deputato milanese del Pd e segretario del Copaco. E aggiunge: «Da garantista quale sono, attenderò ovviamente l’esito delle indagini della magistratura milanese per quanto riguarda l’aspetto giudiziario della vicenda. Ma non c’è dubbio che da un punto di vista politico il sindaco debba innanzitutto alla città, una spiegazione plausibile del suo comportamento in relazione all’abnorme numero di consulenze attivate sin dall’inizio del proprio mandato, che da tempo sono state criticate e denunciate dall’opposizione. Non bisogna dimenticare infatti che poco più di un mese fa vi erano già stati dei rilievi da parte della Corte dei conti».

L'ex Guardasigilli Castelli: "Ma quale reato..." «La notizia sarebbe se qualche amministratore, ministro o sindaco di grandi città, non fosse mai indagato per abuso d’ufficio». Così l’ex ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli commenta a Sky Tg24 la vicenda. «Faccio l’esempio del ministero di Giustiza - ha aggiunto il presidente dei senatori della Lega Nord - Diliberto, Fassino, Castelli e Mastella: quattro persone completamente diverse per origine, studi, cultura ed esperienza politica, tutti e quattro accomunati da un’unica cosa: sono stati indagati per abuso d’ufficio». «Secondo me - ha concluso Castelli - il sindaco di Milano reagirà con grande misura ed equilibrio anche se dentro di sè ribollirà perchè si sentirà colpita da una grande ingiustizia. Conosco Letizia Moratti e credo che sia una persona adamantina».

Formigoni: "Piena solidarietà" «Esprimo piena solidarietà al sindaco di Milano, Letizia Moratti: sono assolutamente convinto che presto potrà dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che le vengono contestati». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.

La Cdl fa quadrato Con un comunicato congiunto, sottoscritto da tutti i capigruppo delle forze che sostengono la giunta di Milano e la sua guida, il sindaco Letizia Moratti, si esprime «massima solidarietà» al primo cittadino. «Le forze politiche che compongono la maggioranza - hanno scritto Giulio Gallera (Fi), Carlo Fidanza (An), Pasquale Salvatore (Udc), Paolo Bianco (Lista Moratti), Franco De Angelis (Pri-Gruppo Misto), Matteo Salvini (Lega Nord) - esprimono massima solidarietà al sindaco ricordando che l’avviso di garanzia altro non è che una comunicazione con cui si informa una persona che si stanno compiendo indagini nei suoi confronti». A testimonianza di questa solidarietà, la maggioranza ricorda che sta portando avanti il proprio lavoro in consiglio comunale per l’approvazione di delibere importanti.

«Siamo molto sereni - scrivono ancora gli esponenti del centrodestra milanese - e abbiamo la più totale fiducia sull’azione amministrativa fino ad oggi compiuta dal sindaco e di conseguenza, con altrettanta serenità, ci apprestiamo a discutere e votare in aula anche importanti provvedimenti amministrativi quali il bilancio di previsione 2008 e tutte le altre delibere utili alla crescita e allo sviluppo della città».

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