Continua il giallo sulla cessione a Magna dopo la bacchettata Ue al governo tedesco

Il governo tedesco ha scritto a General Motors e alla sua controllata Opel per chiarire che il sostegno pubblico per salvare la casa automobilistica è disponibile a prescindere dalla scelta del compratore. Venerdì gli uffici della Concorrenza avevano emesso un parere preliminare sulla proposta di acquisizione di Opel da parte del fornitore canadese Magna associato con la banca russa Sberbank, nel quale affermavano di aver trovato «elementi di prova significativi» del fatto che gli aiuti promessi da Berlino non erano conformi alle regole di concorrenza in quanto «mirati» a un determinato acquirente (Magna/Sberbank).
Il commissario per la Concorrenza, Neelie Kroes, aveva dunque suggerito al ministro tedesco Karl Theodor zu Guttenberg di scrivere a Gm e Opel per specificare che l’assistenza tedesca era indipendente l’identità del compratore. «La palla - ha aggiunto Kroes - è ora nel campo delle aziende». A questo punto le autorità attendono una dichiarazione di Gm e Opel per confermare o meno la scelta, alla luce della nuova assicurazione. Da parte sua il governo tedesco ritiene che non c’è «alcuna ragione di rimettere in questione» il progetto di vendita di Opel a Magna.

Una riposta, in pratica, alle voci uscite a Detroit secondo cui Gm starebbe nuovamente valutando l’ipotesi di togliere dal mercato la casa tedesca (il piano B prevede, tuttavia, un numero maggiore di licenziamenti e, possibilmente, anche la chiusura di una fabbrica in Germania).
Il progetto di rilancio presentato da Magna per Opel è stato infine bocciato dai sindacati spagnoli.

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