da Mosca
Suscita perplessità e scetticismo fra la stampa russa l'ipotesi avanzata dalle autorità di Mosca e della Cecenia di una sindrome psicosomatica all'origine della misteriosa epidemia che ha colpito decine di alunni, insegnanti e operatori di alcune scuole cecene. Trentotto persone sono ancora ricoverate.
Khusein Nutaiev, capo dell'amministrazione del distretto di Shelkovskoi dove ha avuto origine la strana malattia, deride apertamente l'ipotesi degli esperti ufficiali russi e ceceni sulla «sindrome pseudoasmatica da stress». Sottolineando come la zona sia stata fra le più risparmiate dal conflitto russo-ceceno, il responsabile ha affermato che «se la teoria fosse plausibile, tutta Grozny e tutto il sud del Paese dovrebbero essere in preda alle convulsioni». Nutaiev ha ribadito che fra gli oltre 80 colpiti «c'è un bambino di tre anni che è nato dopo la fase acuta del conflitto e sicuramente non legge i giornali né guarda la tv: è difficile pensare che sia anch'egli vittima di autosuggestione».
Dello stesso avviso è il primario dell'ospedale centrale di Shelkovskoi, Vakha Iesilaev: «È un'ipotesi che non sta in piedi: la malattia ha colpito solo chi frequentava certe scuole del distretto, e non si sono registrati casi fuori da quegli istituti. I sintomi poi si sono rivelati soltanto adesso, non nella fase più acuta della guerra, per cui è difficile pensare allo stress come alla causa scatenante».
Anche ieri la Mosca ufficiale insisteva sull'origine psicosomatica e sulla diffusione per suggestione di massa della sindrome, analoga secondo esperti russi a quella verificatasi in Armenia nel 1989 dopo il disastroso terremoto che uccise oltre cinquantamila persone.
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