Le contraddizioni del centrosinistra sulle nuove tasse

Angelo Santori*

Nel clima elettorale che stiamo vivendo, così acceso a causa della strategia della confusione che ha scelto la sinistra, credo che con una certa difficoltà chi non è avvezzo alla politica (mi riferisco alle migliaia di persone che vivono la loro quotidiana vita tra lavoro, famiglia e tempo libero) possa in concreto comprendere fino in fondo il rischio insito, ma ben nascosto, nel programma elettorale di.
Poiché non è bene parlare di quanto non è sostenuto dalla realtà dei fatti per sintesi, potrei consigliarvi di acquistare in edicola (al costo di circa 1 euro) l’interessante, quanto illuminante, pubblicazione titolata “I peccati di Prodi”, ma poiché ritengo che per rispetto di chi ha deciso di leggere questo articolo, si debba procedere con qualche esempio in relazione al rischio di cui ho parlato, ecco che faccio qualche esempio concreto di quanto, con bonaria faccia tosta, Prodi va propinando agli italiani, cercando di imbrogliarli. Illustrando il programma egli si contraddice costantemente: ad esempio ha detto sia che non ci sarà tassazione sui titoli di Stato e sia che saranno tassati maggiormente solo i titoli di nuova emissione. Dunque, Prodi non solo smentisce sé stesso, ma apre anche una nuova problematica: quella cioè dell’equità fiscale. Praticamente due pesi e due misure e, nella sciagurata ipotesi che dovesse andare a governare di nuovo il nostro Paese, nessuno potrà dirgli che lui non l’aveva reso noto.
E ancora, circa il ripristino della tassa di successione c’è chi, come Bertinotti, sostiene che si dovrà tornare all’imposizione fiscale in atto nel 2001 e quindi tassare i beni ereditati che valgono sopra 180 mila euro, (praticamente la maggioranza delle case che vengono lasciate ai propri figli) e chi come Prodi, prima dice che si tasseranno le eredità dai 250 mila euro in su e subito dopo, su correzione di quanto invece dice Rutelli, sostiene che verranno tassati i lasciti che superano i 500 mila euro! Insomma, una cosa è garantita: ci saranno nuove tasse. In pratica quel risparmio che gli Italiani con fatica mettono da parte va comunque tassato e non tutelato, tanto poi coloro che possono, esporteranno all’estero i loro capitali e investiranno in borsa, con buona pace delle regole e soprattutto alla faccia dei piccoli risparmiatori. Perché quei ricchi furbi, agevolati dalla sinistra al potere, riusciranno così a non pagare le tasse, ma comunque a lamentarsi insieme alla maggioranza degli Italiani. Del resto, la sinistra al governo del nostro Paese c’è già stata e nonostante le numerose tasse imposte alla gente, produsse un deficit economico pauroso, ma bugiardamente tenuto nascosto, come fu evidente dopo, carte alla mano.
Vi ricordate tutti della minimum tax, dell’introduzione dei ticket sanitari, dell’Irap, della patrimoniale sulle imprese, dell’introduzione dell’Ici, della tassa sul medico di famiglia e, solo per chiudere questo elenco limitato, vi ricordate di quella iniqua, improvvisa tassa che prelevò dall’oggi al domani il 6 per mille da tutti i conti bancari, cioè vennero decurtati improvvisamente anche i conti di importo modesto, vale a dire delle famiglie o dei pensionati e perfino quelli relativi alle associazioni senza scopo di lucro, ossia benefiche e di volontariato! Ve ne ricordate? Quella fu responsabilità totale degli stessi partiti, cioè il Pds, i Verdi e il Ppi, che ora come allora sostengono di voler governare l’Italia senza imporre nuove tasse, ma praticamente ritornando a quello che c’era prima del Governo Berlusconi. Quindi... a buon intenditor! In tutto questo, Prodi sostiene che gli Italiani vogliono che sia lui a governare il Paese e addirittura, serenamente, si permette di dare del matto a chi, democraticamente in diretta radiofonica, dissente in merito a quell’imbroglio di programma elettorale della sinistra e, quindi, gli chiede risposte chiare e concrete. Ebbene, il caro professor Prodi, ancora non ha potere governativo e già annuncia che chi non la pensa come lui deve essere considerato matto... I compagni prodiani, in realtà hanno tentato qualche giustificazione a questa esplicita uscita del loro capofila, ma Prodi ha continuato e infatti ha esordito all’incontro con i rappresentanti dell’Ance (Costruttori edili) con queste parole: «Sarò breve, così chi vuole suicidarsi, può cominciare a prepararsi».

Che dire? Una battuta che preconizza, probabilmente, lo stato di demoralizzazione totale in cui gli Italiani potrebbero, purtroppo, venire a trovarsi se, a danno della maggioranza del popolo, Prodi e i suoi compagni di cordata dovesse tornare a governare il nostro Paese.
(*) Deputato di Forza Italia

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