Contratti: l’orchestra boccia il referendum

«Il referendum è illegittimo» attacca un comunicato del Fials, il sindacato di maggioranza degli orchestrali, mentre i lavoratori del Piermarini fanno la fila per dire sì o no al contratto integrativo firmato da Cgil, Cisl e Uil. I risultati si avranno oggi in serata. I numeri sono dalla parte dei confederali, perché orchestra e coro sono una minoranza sul totale dei mille lavoratori del teatro (ottocento fissi e duecento aggiunti). Ma è chiaro che, a prescindere dall’esito del voto, il nodo rimane perché musicisti e coro sono comunque indispensabili per andare in scena e il Fials non ha ancora ritirato lo sciopero su tutte le prime tre rappresentazioni della stagione.
Le richieste economiche del sindacato degli orchestrali, se accolte, peserebbero per un milione di euro l’anno e la direzione della Scala non sembra disponibile a cedere sul punto.

In queste ore l’obiettivo è comunque riaprire le trattative con il sindacato «ribelle», magari cercando un accordo sulla parte normativa. Il coro, ad esempio, chiede una programmazione su base mensile dell’orario e tra gli altri punti di discussione ci sono il recupero dei tempi di intervallo soppressi e la disciplina delle ferie.

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