Contro la Dinamo la Lazio si gioca già mezza stagione

Passare il turno contro i romeni vale 6 milioni di euro e lo sponsor. Delio Rossi: "Cori razzisti? Chi li fa è un idiota e segna un autogol"

Contro la Dinamo la Lazio si gioca già mezza stagione

Roma - Chiamiamolo pure il punto più alto della gestione Lotito. Di certo è l’appuntamento più atteso della stagione. Eliminare la Dinamo Bucarest e conquistare la fase a gironi della Champions vorrebbe dire per la Lazio dare già un futuro roseo all’annata. «Dai, ragazzi, che domani (oggi, ndr) ci giochiamo la vita», la frase con cui Delio Rossi ha spronato i suoi. Per lui - che l’anno scorso si vide negare da Calciopoli la partecipazione alla Coppa Uefa - ma anche per i giocatori biancocelesti si tratta di un’occasione unica. «È una grande vetrina internazionale, i miei calciatori lo sanno», avverte l’allenatore della Lazio, tirato ma capace di sdrammatizzare l’evento. «Non carichiamo troppo la partita, si rischia di esagerare. Comunque noi non faremo calcoli». Anche se Rossi è consapevole di dover compiere un altro miracolo. E perciò farà affidamento all’ossatura della Lazio che a maggio ha conquistato il terzo posto in classifica. Basta qualche cifra per capire l’importanza di questo confronto, che ha già fruttato 400mila euro per la vendita alla Rai dei diritti dell’incontro di andata: il superamento del turno varrà due milioni alla società, un premio di 80mila ai calciatori, i vari bonus per altre sei partite sicure. Infine potrebbero arrivare quattro milioni dall’accordo con il nuovo sponsor. Soldi necessari per ampliare la rosa con un paio di rinforzi.

In casa Lazio c’è tensione, ma anche convinzione. La squadra, che torna dopo quattro anni (e due preliminari già vinti con Copenaghen nel 2001 e Benfica nel 2003) nella massima competizione europea, non ha molta esperienza di partite a così alto livello. Solo in sei - ma Siviglia e Simone Inzaghi sono fermi per infortunio - hanno già giocato la Champions. E rispetto al via della passata stagione la Lazio ha un Oddo, ma soprattutto un Peruzzi in meno. Cosa non da poco, pur non sminuendo il nuovo arrivato Scaloni (ben 52 gettoni europei con il Deportivo La Coruña) e il 43enne Ballotta, già protagonista in Champions.

Il tifo laziale ha risposto alla grande: già oltre 25mila i biglietti venduti anche se almeno quattromila sono finiti in mano ai romeni «capitolini» e altri mille a quelli provenienti da Bucarest. Molti altri arriveranno dalla Romania senza tagliando, con possibili problemi di ordine pubblico. E c’è il timore dei soliti cori razzisti. «Chi li farà sarà un idiota, perché tra l’altro si farà un autogol clamoroso», ammonisce il mister.

Rednic, allenatore della Dinamo sbarcata ieri a Ciampino con un jet dell’ex campione di tennis Ion Tiriac, parla di partita più importante dopo la rivoluzione dell’89. «La nostra l’abbiamo già avuta nel ’45 - sorride Rossi - ma in fondo sono solo due partite di calcio. Abbiamo il 50 per cento di possibilità, anche se io scommetterei sulla mia squadra, come ho fatto nei due anni che l’ho allenata».

I romeni hanno tre partite di campionato alle spalle, qualche vecchia conoscenza italiana, dall’ex viola Lobont a Zicu (scampoli con Inter e Parma), ma soprattutto la temibile coppia d’attacco Danciulescu-Niculescu. «Hanno qualità e forza fisica, ma noi ci giocheremo la nostra partita», conclude Rossi. Che sogna di sentire dal vivo quella «musichetta» europea che sa tanto di calcio d’élite.

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