Controlli sull’Asl H: la Corte dei conti sequestra 6 cliniche della S. Raffaele spa

La Corte dei Conti ha disposto il sequestro conservativo delle sei cliniche romane della San Raffaele spa, riconducibili alla famiglia Angelucci. Secondo il vice procuratore generale Minerva, nelle strutture si eseguivano prestazioni irregolari o inesistenti in regime di convenzione con la Asl. Il danno per la Regione Lazio è stimato in 134 milioni. Lo svela il quotidiano ecologista «Terra» nel numero in edicola oggi.
«Il presidente della Corte dei Conti De Musso - si legge nell’anticipo di Terra - ha accolto l’istanza presentata dal vice procuratore generale Massimiliano Minerva, disponendo il sequestro cautelare prima delle comparizione delle parti davanti a un giudice perché, si legge negli atti, ha ritenuto fondato il timore di vedere altrimenti vanificate le pretese risarcitorie della Asl Rm-h». Il gruppo Angelucci è una delle maggiori realtà imprenditoriali a livello nazionale nel settore della riabilitazione, attivo principalmente nel Lazio con 13 strutture.
Il presidente di San Raffaele Spa, Carlo Trivelli dice di aver piena fiducia sull’operato della magistratura. «Il sequestro conservativo ante causam è stato disposto su alcuni beni immobili - ha detto - sui quali la società mantiene comunque la titolarità e che non riguarda le attività sanitarie, che mantengono la loro operatività assistenziale. Il sequestro è una mera garanzia sull’eventuale danno erariale che dovesse essere accertato rispetto alla contestata irregolarità di alcune prestazioni effettuate nel solo San Raffaele di Velletri. Si riferisce all’inchiesta, ancora aperta, della Procura di Velletri del Febbraio 2009».
«Ovviamente riteniamo la misura ingiustificata e, per questo, i nostri legali hanno presentato istanza di revoca del provvedimento e, comunque, l’anticipazione della data dell’udienza, rispetto a quella del 2 Luglio fissata nell’ordinanza della Corte dei Conti - ha concluso -. Auspichiamo, infatti, di poter finalmente e al più presto dimostrare la correttezza e la legittimità dell’operato della nostra struttura di Velletri e la conformità alle disposizioni legislative delle attività svolte».
Il presidente della regione Renata Polverini ha promesso che seguirà la vicenda da vicino. «Ancora non c’è stato notificato nulla, ma è chiaro che se c’è un danno erariale nei confronti della Regione avremo il dovere di seguire il caso», ha dichiarato. Intanto la Commissione di inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, ha disposto accertamenti in merito al sequestro.
«La Commissione che presiedo - ha detto Orlando - ha aperto un’indagine per approfondire quanto sarebbe accaduto, secondo i magistrati, presso le cliniche della famiglia Angelucci, ovvero finti ricoveri grazie a personale compiacente al fine di aumentare il guadagno del privato e la conseguente spesa pubblica per le casse dello Stato, mai come ora bisognose di risparmio: se questo fosse vero, sarebbe gravissimo.

È proprio da comportamenti come questi, qualora risultassero confermati, che si origina il malaffare che spesso sta dietro il sistema sanitario e provoca il dissesto finanziario che ora, probabilmente saranno i cittadini stessi a dover pagare di tasca propria».

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