«Porte aperte a iscritti e simpatizzanti. E chiunque vuol parlare può farlo»: prometteva così l’invito rivolto dal coordinatore regionale di Forza Italia, Enrico Nan, al popolo della Casa delle libertà perché affluisse ieri mattina all’Ac Hotel di corso Europa. Detto fatto. Obiettivo dell’incontro: discutere apertamente di partito unico e riorganizzazione delle file della coalizione in vista dell’appuntamento elettorale alle politiche 2006. A proposito: il ministro Claudio Scajola, presente al convegno, parla di «voto in aprile», quindi il tempo a disposizione per smussare le tensioni e ritrovare la piena unità d’intenti - «quella che può consentirci di battere ancora la sinistra» - viene riconosciuto unanimemente come molto limitato. Ma se la strategia a lungo termine, che individua la costruzione di un soggetto politico unitario fra le componenti del centrodestra, trova quasi tutti d’accordo, la velocità per raggiungere l’obiettivo divide i giudizi. Più prudente, in questo senso, sembra Scajola, più deciso il senatore Luigi Grillo (tanto per citare i protagonisti degli interventi più seguiti dal parterre di ascoltatori). Il resto dei partecipanti ai lavori, proseguiti anche nel pomeriggio, disegna una tavolozza di sfumature particolarmente variegata, a cominciare dagli «ospiti» come il deputato di An Giorgio Bornacin che dichiara: «Gli elettori del centrodestra hanno dimostrato di condividere l’idea del partito unico. Dobbiamo lavorare per questo, senza fretta, ma anche senza indugi. Verificheremo più avanti le condizioni per concretizzare il progetto». Ascoltano interessati l’onorevole azzurra Gabriella Mondello - «un dibattito molto opportuno» -, il coordinatore metropolitano Giuseppe Casale, il braccio destro di Sandro Biasotti Alex Amirfeiz, alcuni manager e professionisti come Pier Paolo Greco, Rinaldo Marinoni, Alessandro Casaretto e Marco Gramegna. Assenti i leghisti.
Spezza una lancia a favore della casa comune anche il vicepresidente della Camera (e presidente del Consiglio nazionale di Forza Italia) Alfredo Biondi, secondo cui «è indispensabile iniziare e proseguire il percorso comune che ci conduca prima dell'autunno a una riunione a livello regionale prima, e nazionale poi, degli stati generali verso l'alleanza unitaria della libertà e del progresso». An e Udc - birichinate interne a parte, naturalmente - avrebbero già assicurato la disponibilità. Chi ha già messo in pratica la prospettiva unitaria a livello locale - lo riconosce dal palco lo stesso Scajola - è Pasquale Ottonello, presidente del consiglio di circoscrizione Medio Levante. Che spiega: «Ho formato un organismo chiamato intergruppo, abbiamo attuato un patto di consultazione che funziona. Bisogna partire dalla base - conclude geometricamente -, per arrivare al vertice». Un impegno condiviso, con qualche distinguo, dai due «puledri di razza» della scuderia ligure degli azzurri che danno vita a un confronto dialettico incalzante. Attacca Scajola: «Nell’interesse dei cittadini, è giusto anche collaborare con le amministrazioni di centrosinistra. Siamo fieri avversari, ma fare il “signor no“ su tutto sarebbe sbagliato. È su questo che noi di centrodestra siamo diversi da loro». Replica Grillo: «Giusto venire incontro alle esigenze dei cittadini. Ma se Burlando blocca porto, gronda, nodo di Genova e Terzo valico dobbiamo farci sentire, tenere alta la polemica contro la demagogia. Sono questi i veri interessi della gente».
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