Antonella Aldrighetti
Un colpo di mano della maggioranza regionale ha consentito che, ieri, la commissione Sanità licenziasse senza alcuna concertazione la bozza definitiva del documento che regolerà le norme sullaccreditamento delle strutture ospedaliere pubbliche e convenzionate del Lazio. Un documento «delicato» perché detterà legge sullossatura di ospedali e case di cura del territorio la cui analisi, avrebbe dovuto essere invece minuziosa e, soprattutto, avrebbe dovuto tener conto di una serie di dati legati allanalisi finanziaria di accompagnamento sia per le nuove normative che per gli atti programmatori. Avrebbe dovuto, appunto. Dopo qualche seduta sommaria presso la commissione della Pisana, come denuncia lopposizione consiliare che dinanzi al colpo di mano chiede le dimissioni del presidente della commissione Franco Dalia, il testo è stato «congedato» e via. Senza tenere conto di eventuali emendamenti e osservazioni presentate dalle parti sociali. Vale a dire che il testo, così comè, sta per approdare sui tavoli della giunta per lapprovazione definitiva, prevista già per la prossima settimana. Tantè che il fatto in se ha suscitato, da parte della sinistra, un appassionato sentimento di esultanza coesiva: tutti contenti dai Ds che con Carlo Lucherini parlano di «positiva razionalizzazione dei requisiti minimi» mentre, per il governatore Piero Marrazzo «è un atto che permetterà di tenere fede agli impegni presi con il governo e di migliorare in modo sostanziale il sistema sanitario regionale rendendolo più efficiente e a misura di cittadino». Sarà pure così ma, per Stefano De Lillo (Fi), vicepresidente della commissione Sanità «è stato impedito ai membri della commissione di sottoporre le osservazioni delle categorie perché è mancato il rispetto di qualsiasi forma democratica di confronto». Definisce «arrogante» lapprovazione del documento Tommaso Luzzi (An) perché «non è stato consentita alcun tipo di discussione al testo e agli emendamenti». LUdc con il capogruppo Rodolfo Gigli e il consigliere Massimiliano Maselli parlano di «approvazione a colpi di maggioranza esercitata con presunzione e nellassoluta mancanza del rispetto per le istituzioni democratiche». Ma cosa ci sarà scritto in quelle 250 pagine? Da «radio Pisana» apprendiamo qualcuna tra le più curiose «migliorie»: per allestire un singolo letto di ospedale serviranno 7 mq mentre, nelle strutture di riabilitazione, tra ganci, tiranti e altri balzelli meccanici, solo 4. Un metodo chiaro per diminuire il numero dei posti letto per la degenza acuta e di elezione.
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