Coop toscane convenienti calabresi e liguri le più care

Un’inchiesta di Altroconsumo rivela una forte differenza tra i supermercati La Liguria paga il monopolio

Coop toscane convenienti calabresi e liguri le più care

(...) caro prezzi delle coop in Italia. Altro che risparmio: le Ipercoop liguri sono al penultimo posto nazionale per quanto riguarda il rapporto con altre Ipercoop dove invece si risparmia sul serio. Dopo quelle liguri, per intenderci, ci sono solo quelle calabresi.
La palma del risparmio, afferma Altroconsumo, va dunque alle due Ipercoop di Sesto Fiorentino (Firenze) e Cascina (Pisa) che si collocano in cima alla graduatoria nazionale della convenienza. Come dire che a Firenze e a Pisa riempire il carrello costa decisamente meno di quanto costa da noi. Del resto i consumatori liguri se n’erano accorti da un pezzo che la Coop ci marciava sui prezzi. Da quando è arrivato l’euro, in tutte le Ipercoop liguri (L’Aquilone di Genova Bolzaneto, Il Gabbiano di Savona, I Leudi di Carasco, il Centro Luna di Sarzana e tra poco si apre anche alla Spezia) i prezzi hanno fatto un balzo in avanti degno di un centometrista. Molti prodotti sono letteralmente raddoppiati, eppure il marketing della Coop Liguria ce li propone come veri affari. Lo sforzo della pubblicità che arriva nelle case di tutti i liguri è quello di far passare un euro per mille lire. Ed è giocando su questo equivoco che di volta in volta vengono avviate campagne promozionali dove i «solo» e i «soltanto» si sprecano con cifre i cui ultimi numeri finiscono invariabilmente con un «99». Come se un 12,99 non corrispondesse poi ad un 13. Il brutto è che la Coop Liguria, viste le sue dimensioni (non dimentichiamoci che oltre alle Ipercoop c’è anche la rete delle Coop normali), riesce a dettare la dimensione dei prezzi a livello regionale. Tutti gli altri commercianti, insomma, finiscono per parametrare i propri prezzi su quelli della Coop. E la catena, così, arriva inesorabilmente alle tasche dei cittadini.
L’indagine di Altroconsumo concede dunque il suo riconoscimento inequivocabile alle due Ipercoop toscane specificando che Unicoop Firenze, la società cui le due Iper appartengono, quest’anno ha investito oltre 20 milioni di euro nella battaglia della convenienza, portando avanti una strategia del contenimento prezzi che col tempo si è rivelata vincente. Tanto che alla fine anche la concorrenza ha dovuto mettersi al passo per non perdere clienti. Del resto basti pensare che, secondo i dati Istat, nel luglio scorso i prezzi dei generi alimentari sulla piazza fiorentina hanno subìto una deflazione del 2,9 per cento rispetto all’anno precedente, contro appena lo 0,2 per cento a livello nazionale.
Scendendo sul piano pratico, questo significa che fare la spesa a Firenze o a Pisa costa centinaia di euro in meno rispetto a quanto si spenderebbe in altre città. E nel caso specifico si portano gli esempi di Milano (dove, sempre secondo Altroconsumo, il differenziale rispetto a Firenze è del 5,3%), a Roma (+9,5%), Torino (+12%), Genova (+16%) o Reggio Calabria (+22%).
Altroconsumo calcola che in un anno una famiglia che fa regolarmente la spesa all’Ipercoop di Cascina, a Pisa, può risparmiare fino a 1.200 euro rispetto al punto vendita più caro presente sulla piazza. «Sono tutti risultati - si legge in un comunicato della coop toscana - che premiano l’aggressività con cui Unicoop Firenze svolge il proprio ruolo a tutela del potere d’acquisto di soci e clienti».
La cosa che lascia più perplessi nell’attività monopolistica della Coop Liguria è il fatto che essa stessa sia l’espressione aziendale di un partito come i Ds. Cioè di quel partito che all’opposizione spesso e volentieri si lamenta del continuo aumento dei prezzi e del caro vita che sta strangolando le classi meno abbienti. Invece non solo i prezzi delle merci in Liguria sono direttamente collegati alle attività della Coop, ma la stessa struttura cooperativistica è riuscita a imporre il suo monopolio grazie alle civiche amministrazioni di sinistra che hanno sempre bloccato l’espandersi di altre Iper in Liguria.

Ultimo, ma non solo caso, quello di Genova dove il Comune ha chiuso la porta in faccia alla francese Carrefour. «La Coop sei tu: chi può darti di più?», recita lo slogan della Coop. I liguri non sono ancora riusciti a scoprirlo.

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