«Copiamo da Shanghai la tessera per i trasporti»

Raffaele Cattaneo è di ritorno da Shanghai, dove è andato in missione per conto dell’Expo. «Sono molto abbottonati sui costi ma hanno gestito un evento tre volte più grande di quello che sarà ospitato a Milano, sia come investimenti sia come dimensione delle aree sia come visitatori» osserva l’assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture. Shanghai avrà 70 milioni di visitatori e alla fine dell’Expo potrà contare su 13 linee della metropolitana, 420 chilometri di metro, la metà dei quali realizzata in vista della manifestazione.
È rimasto sconfortato dal confronto tra l’Expo di Shanghai e quella che ospiterà Milano?
«Quella di Shanghai è una scala non proponibile per noi e non è detto che sia un male. Certi lavori da noi non passerebbero nemmeno la valutazione di impatto ambientale. E poi loro si confrontano con distanze molto diverse».
Che cosa ne pensa dei superpoteri al sindaco Moratti?
«Tutto quel che può aiutare ad accelerare le procedure è benvenuto. In Cina, dove hanno tempi di esecuzione molto più rapidi dei nostri, hanno definito il piano di interventi otto anni prima dell’Expo!».
La soluzione sulle aree è un passo avanti?
«Sono contento che abbiano trovato una soluzione. Se ha il consenso di tutti, è una cosa positiva».
Da assessore alle Infrastrutture, che cosa ritiene che si possa importare in Lombardia dell’esperienza cinese?
«Il modello di biglietto integrato e di bigliettazione elettronica che è in uso a Shanghai, come anche a Hong Kong e Londra. Qui è in uso una tessera a scalare che può essere usata su bus, metropolitane e treni locali e che ti addebita automaticamente il costo del biglietto».
La tessera unica a scalare può essere una soluzione anche per i trasporti di Milano e la Lombardia?
«È una soluzione molto semplice e che può essere subito applicabile anche per noi. L’integrazione delle tariffe può essere un passo successivo. Certo, qui a Shanghai la metropolitana non ha una tariffa unica a prescindere dalla lunghezza del percorso e su questo dovremmo riflettere anche noi. Non è molto equo che si paghi un euro fino a Molino Dorino e il doppio dalla fermata successiva».
Qualche buona pratica da imitare per i mezzi del trasporto pubblico locale?
«Il grande ricorso ai mezzi elettrici, sia pubblici sia privati. Nell’area dell’Expo circolano solo autobus elettrici con batterie che si ricaricano e si scaricano molto velocemente, a ogni fermata e nel giro di pochi secondi. È un sistema perfetto per il trasporto pubblico locale, anche se non si può adattare al trasporto privato. In ogni caso, mi ha molto colpito che tutti i ciclomotori siano elettrici».
E l’inquinamento atmosferico? È da sempre uno dei principali problemi comuni.
«Sono stato a Shanghai l’ultima volta nel 2004 e in questi sei anni la qualità dell’aria è molto migliorata. Credo che il massiccio ricorso ai mezzi elettrici sia la migliore soluzione anche per Milano, come per Shanghai e per le altre aree con gravi problemi di Pm10 e di emissioni carboniose pesanti».
La Cina è nota per i treni avveniristici. Che cosa si può adattare alla situazione lombarda?
«I treni viaggiano sospesi su un campo magnetico che consente velocità molto elevate.

Con un treno simile a quello che mi porta dalla città all’aeroporto di Shanghai, la distanza tra Milano e Malpensa si potrebbe coprire in dieci minuti. Ma è chiaro che si tratta di investimenti enormi: è un’infrastruttura carissima».

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