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La coppia scoppia? Niente paura, arriva il «personal divorce planner»

Anche da noi proliferano agenzie e consulenti all'americana, che si occupano della ricostruzione psicologica, della reintroduzione in società e del controllo delle spese. In Italia, secondo l'Istat, ormai tre matrimoni su dieci fanno in frantumi

Se, come diceva Groucho Marx, «il matrimonio è la causa prima del divorzio», allora è meglio prepararsi in anticipo, comprando il pacchetto completo. Ci ha pensato la «Eventi matrimoni ligure» che, insieme all'ormai classico wedding planner, ha messo a disposizione delle sue clienti anche un divorce planner. Si va dalla cura dell'immagine alla rimozione di eventuali tatuaggi dal ricordo amaro, fino a una vera e propria ricostruzione psico-fisica, necessaria ad un nuovo debutto in società.
Così, mentre New York legittima i matrimoni omosessuali, in Italia da qualche anno si inizia a fare i conti con le rotture coniugali. L'Istat, nell'ultimo rapporto, fa sapere che il fenomeno è in costante crescita: se nel 1995 per ogni mille matrimoni si sono registrati 158 separazioni e 80 divorzi, nel 2009 si è arrivati a 297 separazioni e 181 divorzi. L'età media alla separazione è di 47 anni per i mariti e 43 anni per le mogli: un'età perfetta per ricominciare, liberi dal rampatismo di inizio carriera e da figli troppo piccoli.
Già nelle più antiche culture, dai Sumeri agli Ebrei, in caso di divorzio si celebrava una cerimonia. Succede anche oggi. In certe zone del Sahara, ad esempio, per festeggiare la ritrovata libertà, le donne danzano davanti ai nuovi pretendenti mostrandosi in tutta la loro bellezza per cercare nuovi mariti. Anche qui in Occidente, dopo una pesante rottura, le donne cercano di riscoprire le gioie dell' essere single uscendo con le amiche. E se da sole non si sa da dove incominciare, ecco in supporto il divorce planner.
A chiedere aiuto non è solo il sesso debole. Il trenta per cento dei clienti di «Ciao Amore», la prima agenzia di divorzio a Roma, sono infatti uomini. «Segno dei tempi che cambiano - commenta Milena Stojkovic, titolare dell'agenzia - . Gli uomini normalmente sono meno propensi a chiedere un aiuto esterno ma la società non è più la stessa, anche la legislazione sul divorzio sta mutando e si inizia a dare più attenzione anche ai padri divorziati e alle loro esigenze».
Secondo l'Istat, la tipologia di divorzio preferita è quella consensuale (nel 2009 si sono concluse così l'85,6% delle separazioni e il 72,1% dei divorzi). Gli altri, il quindici per cento, vivono invece la situazione in maniera traumatica. «Il mio ruolo è quello di ascoltare e capire le problematiche di chi richiede la mia consulenza, per poi indirizzarlo verso quello che gli è più necessario», spiega Valeria Zaza, divorce planner di «Ricomincio da qui».
L'anno scorso a Milano hanno organizzato addirittura il Salone del Divorzio: agenzie investigative, matrimoniali, immobiliari, di viaggi, babysitting o petsitting, studi legali, consulenti per i problemi di coppia, psicologi, consulenti di trucco e parrucchieri. Alla faccia di chi pensa che l'unico giorno da protagonista è quello del matrimonio. Consulenze terapeutiche, viaggi e corsi di cucina per single: queste sono dunque le ricette per ricominciare. Per non parlare dei divorce party.
Infine, le consulenze economiche. Senza arrivare ai 300 milioni di dollari che Tiger Woods ha dovuto sborsare alla ex moglie, si sa che un divorzio comporta comunque sempre pesanti conseguenze finanziarie.

Chissà, con il divorce planner anche Arnold Schwarzenegger potrebbe risparmiare qualcosa.

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