Roma

Coppia senza casa si incatena in XIII municipio

Due figli, uno appena nato e l’altro di quasi due anni, con problemi psichici, e nessun tetto sulla testa. Così una coppia, disperata, si è incatenata per protesta a un termosifone davanti all’ufficio di presidenza del XIII municipio. Proprio una nota dell’ente racconta la storia di Gianluca A. e di sua moglie Fabiola, 30 anni lui e 28 lei, senza casa da un anno. «Vivevano in dieci nel monolocale della famiglia di lui, poi la nascita dei figli e l’esigenza di trovare una diversa sistemazione. Il peregrinare tra il centro sociale occupato “Casa Pound” di Roma e due diversi appartamenti in via Ermanno Cristiani a Ostia, subendo tre sgomberi dalle forze dell’ordine, e diversi mesi passati in auto». Fino al gesto disperato: incatenarsi per costringere le istituzioni a occuparsi di loro. «Abbiamo urgenza di una sistemazione, quale che sia - dichiarano i due - perché con due figli piccoli non si può continuare così, e con un solo stipendio non possiamo pagare un affitto a prezzi di mercato e mandare avanti la famiglia». Il presidente del municipio, Davide Bordoni, ha ricevuto la coppia segnalando la vicenda ai servizi sociali e al gabinetto del sindaco. «Le politiche abitative - spiega - sono competenza esclusiva del Campidoglio: ogni settimana ricevo nuove coppie in gravi difficoltà».

Nel XIII municipio sono più di 80 le famiglie in lista d’attesa presso i servizi sociali per il bonus abitativo e 150 quelle con il massimo del punteggio in graduatoria per ricevere un alloggio popolare.

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