«La Corea del Nord produce droga e la esporta nel mercato giapponese»

La polizia di Tokio avrebbe individuato tre laboratori da cui parte il narcotraffico

da Tokio

Per ragioni storiche i rapporti tra il Giappone e le due Coree non sono mai stati buoni, e in particolare con Pyongyang: il programma nucleare nord-coreano preoccupa la comunità internazionale, ma in special modo Tokyo, che vede nella Corea del Nord un costante pericolo, acuitosi dopo il lancio di un missile in grado di raggiungere e sorvolare il territorio nipponico.
Un’altra minaccia, secondo un giornale giapponese, è costituita da una sorta di «offensiva della droga». Stando a quanto ha scritto ieri il quotidiano Yomiuri Shimbun, la polizia di Tokyo avrebbe individuato nella Repubblica comunista nord-coreana almeno tre laboratori farmaceutici dai quali partono, via mare, droghe chimiche: anfetamine destinate al mercato del Sol Levante.
Il giornale cita la denuncia fatta dal vicedirettore della polizia Hiroto Yoshimura in una recente audizione a porte chiuse davanti alla Commissione sul narcotraffico delle Nazioni Unite, a Vienna.

Le indagini svolte a partire dall’analisi di anfetamine sequestrate in Giappone avrebbero trovato riscontri, sia seguendo le rotte delle navi sospettate di trasportare le sostanze stupefacenti che dalle fotografie satellitari: la droga arriva dalla Corea del Nord, in particolare dalle città di Wonsan, Chonjin e Nampo.
La Corea del Nord ha intanto fatto sapere che se gli Usa non revocheranno le sanzioni ai suoi danni, Pyongyang non chiuderà, come stabilito, del suo complesso nucleare di Yonbyon.

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