Oggi la musica si consuma a velocità supersonica. Per questo forse alcuni artisti arrivano al successo con la velocità di un razzo... Come è accaduto a Corinne Bailey Rae, la «colored» inglese che nel giro di un anno ha sbancato le classifiche, è diventata un fenomeno di costume e stasera tiene concerto al Rolling Stone.
Voce chiara, tracciati melodici semplici appena colorati di soul e spruzzati di rhythm and blues sono le frecce allarco di Corinne, che fa dellimmediatezza e della nitidezza di canto e di suoni le sue carte vincenti.
Ascoltandola non si direbbe proprio che i suoi idoli adolescenziali fossero i Led Zeppelin. Lei viene da Leeds, ha 27 anni e ne ha passati una decina cantando; prima in chiesa («ma non il gospel vero e proprio, canti più moderni che mi hanno insegnato ad armonizzare»), poi alla guida di una band tutta femminile chiamata Helen, quindi nei club «dove ho scoperto il jazz», poi ancora con alcune band di Leeds come New Mastersounds e Homecut Directive.
E il successo lampo? Arriva quando la nota un personaggio come Mark Hill (già con Craig David), che prima la fa collaborare come comprimaria con alcuni gruppi emergenti poi, nel 2005, propizia il suo debutto con una major lanciando il suo singolo Like a Star e subito dopo lalbum Corinne Bailey Rae, che conquista subito i Grammy inglesi per il miglior debutto e la miglior interprete femminile dellanno in Gran Bretagna. (Il cd continua a funzionare; ha venduto più di due milioni di copie, è disco doro in Italia e ne è uscita una versione speciale con un secondo album che contiene due nuovi brani e alcune cover dei Led Zeppelin, di Aretha Franklin, di Bjork e di altre star).
La delicata Put Your Records On, sobria e composta, che lha portata alla ribalta internazionale, è il suo cavallo di battaglia. Il brano che le ha portato la nomination a due Grammy (disco dellanno e canzone dellanno) più uno come miglior artista emergente. Agli Oscar ha suonato con John Legend e con il rocker John Mayer con grande successo di pubblico e critica (e da aprile farà da spalla al tour americana di Legend).
Soul pop, o jazz leggero, con allegria e qualche modulazione malinconica (soprattutto nelle ballate lente), un repertorio che spazia da Put Your Records On a Till It Happnes To You a Like a Star, brevi storie in musica «succinte e che arrivano subito al punto - dice Corinne - perché voglio che il mio pubblico aspetti il seguito della storia».
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