A Cornigliano scritta una pagina felice della nostra Storia

A Cornigliano scritta una pagina felice della nostra Storia

Stimatissimo Direttore, ho letto con interesse su «il Giornale» il racconto che Ti ha fatto Renato Penzo, noto esponente della sinistra genovese, che ritiene di essere stato salvato da un rastrellamento, nel 1944, grazie all'intervento di un vicino di casa di provata fede fascista poi finito tragicamente. Più volte ho avuto occasione di ricordare proprio su queste colonne il nobile atto di Cesare Sangermano, milite genovese diciannovenne della RSI. Che, ferito a morte durante un attacco partigiano nel 1945, chiese ed ottenne che fosse graziato un giovane partigiano ferito e catturato durante lo stesso scontro. È uscito di recente un avvincente libro dal titolo «Sangue Romagnolo. I compagni del Duce» a firma di due giornalisti Giancarlo Mazzuca e Luciano Foglietta in cui la protagonista principale è l'amicizia profonda che va al di là delle divisioni politiche e degli interessi di parte. Un'opera, come sottolinea Sergio Zavoli nella sua prefazione, di romagnoli su altri romagnoli. Benito Mussolini, Duce del Fascismo e Nicola Bombacci, allievo di Lenin e fondatore a Livorno del Partito Comunista d'Italia. Leandro Arpinati, ras del fascismo bolognese e Torquato Nanni avvocato di fede socialista. Lottarono su fronti politici opposti ma restarono amici per la pelle. Se il Duce aiutò economicamente in segreto il comunista Bombacci, il fascista Arpinati salvò il socialista Nanni che stava per essere linciato dagli squadristi fiorentini. Poi il drammatico epilogo del 1945: Bombacci morì accanto a Mussolini a Dongo ed i loro corpi furono appesi insieme a testa in giù nello scempio di piazzale Loreto. L'antifascista Nanni venne ucciso da partigiani comunisti nell'estremo tentativo di fare scudo ad Arpinati che, per i suoi attriti con Mussolini, da anni non ricopriva più alcuna carica ed aveva addirittura subito il confino. Il libro descrive vite di uomini che si accavallano, si intrecciano, si allontanano ed, infine, incredibilmente si ricongiungono nel momento del supremo sacrificio.

In epoche di imbarbarimento della politica e di criminalizzazione dell'avversario sapere che, pur in frangenti storici drammatici, a prevalere sono stati i sentimenti del perdono e dell'amicizia non può che fare bene ed essere di conforto per tutte le persone di buona volontà che vogliono costruire un futuro migliore.
Grato per una cortese ospitalità, un saluto affettuoso.
*responsabile sicurezza Pdl

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