Cornigliano: ultime demolizioni per far partire la nuova strada a mare

Sono terminati i lavori di smantellamento, bonifica dall’amianto e demolizione degli elettrofiltri presenti sull’area ex Ilva a Genova Cornigliano. I lavori, progettati e coordinati da Sviluppo Genova nell’ambito del mandato affidatole da Società per Cornigliano, sono iniziati lo scorso gennaio 2010 e rientrano nel complesso degli interventi di smantellamento, demolizione, bonifica e infrastrutturazione delle aree ex Ilva di Cornigliano tornate alla disponibilità pubblica a seguito della firma dell’Atto modificativo dell’Accordo di Programma dell’ottobre 2005.
La demolizione degli elettrofiltri è stata la prima delle attività preliminari alla costruzione della strada urbana di scorrimento da Lungomare Canepa a Piazza Savio. Il cantiere inaugurato nel dicembre 2009, presentava diverse complessità, dovute sia alla dimensione dei manufatti (che andavano dai circa 35 metri degli elettrofiltri sino ai 65 metri della ciminiera) sia al fatto che fossero in gran parte rivestiti di materiale coibente costituito da lana di roccia e amianto, e per ultimo, ma non meno rilevante, il fatto che fossero collocati in prossimità di una zona ad alta densità abitativa e della linea ferroviaria Genova – Ventimiglia.
I controlli sullo svolgimento dei lavori sono stati condotti dalla Asl3. La rimozione dei materiali contenenti amianto è iniziata solo dopo la realizzazione di un confinamento dinamico attuato per isolare materialmente ogni elettrofiltro dall’ambiente esterno. Per tale motivo ogni elettrofiltro è stato confinato all’interno di un ponteggio tubolare a cui è stato fissato un triplo strato di teli in polietilene a costituire una barriera materiale che impedisse la fuoriuscita di fibre.

All’intera struttura così confinata sono stati collegati due estrattori d’aria (uno principale sempre in funzione ed uno di emergenza), di portata e potenza adeguati, in modo tale da realizzare una depressione rispetto all’ambiente esterno tale da impedire la fuoriuscita di fibre anche in caso di strappi accidentali ai teli.
Ad ulteriore garanzia del mantenimento della depressione interna, l’area confinata è stata costantemente monitorata con l’ausilio di un apparecchio collegato ad un sistema d’allarme.

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