Con l'esecuzione integrale delle Suites per violoncello di Johann Sebastian Bach, affidata alla perizia strumentale di Enrico Dindo, si conclude stasera la festa musicale per la riapertura del magnifico Coro di San Maurizio, con gli affreschi di Bernardino Luini riportati alla loro luminosa e preziosa forza rappresentativa. Lappuntamento, organizzato dalla Società del Quartetto di Milano, è per oggi (ore 21), Coro di San Maurizio al Monastero Maggiore, via Luini 2 (angolo corso Magenta). Il 1720 è la data orientativa a cui fanno riferimento le Suites bachiane. Di quegli anni sono anche le Sonate e Partite per violino solo e gran parte della musica strumentale. Di sicuro, fin dall'inizio, le Suite furono destinate al violoncello, che allora era uno strumento giovane e acerbo.
Lo dice la scrittura, che vuole un suono secco e pulito, non «contaminato» dai sovrabbondanti armonici della viola da gamba, che fu per quasi tutto il Settecento lo strumento ad arco d'elezione per le melodie nel registro medio-grave. Dindo, torinese, classe 1965, ha iniziato lo studio del violoncello a sei anni detà. Incide per la Decca e suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 della Fondazione Pro Canale.Al Coro di San Maurizio Dindo esegue le Suites di Bach
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