Corona, nuova condanna Estorsione a Trezeguet: "Tre anni e quattro mesi"

Tre anni e quattro mesi mesi di carcere è la condanna inflitta a Fabrizio Corona, imputato a Torino per un caso di estorsione ai danni del calciatore David Trezeguet

Corona, nuova condanna 
Estorsione a Trezeguet: 
"Tre anni e quattro mesi"

Milano - Ancora guai per l'impresario fotografico Fabrizio Corona. Tre anni e quattro mesi mesi di carcere è la condanna inflittagli dal Tribunale di Torino per un caso di estorsione ai danni del calciatore David Trezeguet. La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio dal Tribunale.

Estorsione a Trezeguet Estorsione e violazione della legge sulla privacy, tre anni e quattro mesi di reclusione e al pagamento di 400 euro di multa e delle spese processuali. Corona era accusato in merito ad alcune foto scattate al calciatore della Juventus David Trezeguet, che pagò 25mila euro per la non pubblicazione di alcune immagini compromettenti. Anche il suo collaboratore Marco Bonato è stato condannato per gli stessi reati alle stesse pene, in quanto, come aveva spiegato il pm Vincenzo Pacileo questa mattina, "partecipò con consapevolezza come esecutore, fu presente alle trattative e prese e consegnò il denaro a Corona".

Interdizione dai pubblici uffici Il giudice ha anche stabilito per Corona e Bonato l’interdizione dai pubblici uffici. Fabrizio Pensa, il fotografo che scattò le immagini di Trezeguet, appena uscito da una discoteca con una donna che non era sua moglie, è stato invece condannato per violazione della legge sulla privacy a cinque mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. È stato invece assolto dal reato di estorsione per non aver commesso il fatto. Per quanto riguarda il risarcimento della parte civile, Trezeguet, il giudice ha stabilito per i condannati il pagamento di 25mila euro più altri 4mila euro per le spese processuali.



Il legale: "Non ci aspettavamo sentenza così dura" "Non ci aspettavamo una sentenza così dura". Così l’avvocato Giuseppe Lucibello, legale di Fabrizio Corona. "Leggeremo molto attentamente le motivazioni e ricorreremo in appello", ha concluso il difensore.

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