da Amsterdam
Orgogliosa, antidiva, determinata, carismatica, Vanessa è unadolescente che da dieci anni si impegna oltre ogni immaginazione per realizzare i suoi sogni di bambina. Sono già in molti nellambiente della ginnastica a imitarne i rituali e a copiarla in ogni mossa, e altrettanti a ritenere che bisogna prendere esempio da lei.
«A casa nella mia camera - racconta la ragazza bresciana -, ho un poster di Nadia Comaneci con una sua frase che dice Quando sei una giovane ginnasta le parallele sono sempre molto alte. Lei è stata la prima a raggiungere la perfezione prendendo ben sette dieci. Queste sue parole mi hanno fatto capire che se saprò lavorare duro verrà anche per me il momento di raggiungere limpossibile».
Vanessa è convinta che neppure la malasorte può toglierle il gusto di vincere e ha escogitato dei suoi rimedi contro la sfortuna: «Sono solo rituali scaramantici. Ma quando gareggio mio papà deve indossare sempre una maglietta rossa e mia mamma deve stare seduta in un posto particolare del palazzetto. Prima della gara, mi devo truccare gli occhi con la matita della mia compagna Monica Bergamelli». Da oggi, giorno delle finali femminili di questi Europei, le sue evoluzioni potrebbero portarle altri trofei in attesa di ciò che vale più di tutto, le medaglie olimpiche. Intanto è in testa a tre gare su quattro dopo le qualificazioni. «Non mi disturba affatto che mi si paragoni alla Ferrari di Maranello, anzi, questo mi dà la carica. Anche se sono convinta che sia meglio un giorno da Vanessa che mille da Ferrari. Al di fuori di me stessa, non ho altri idoli. Quando sono stata premiata a Roma da Prodi e da Napolitano i giornalisti mi hanno assalito nonostante la sala fosse piena di campioni del calcio. Vorrà dire qualcosa?».
E poi rivela un sogno «Mi piacerebbe essere scelta per portare la bandiera italiana a Pechino, sarebbe bellissimo.
Ma questo al momento rimane un sogno, troppo lontana la data dei Giochi di Pechino per stabilire già ora chi sarà lalfiere azzurro ai Giochi cinesi e il presidente del Coni Gianni Petrucci non ha tardato a ricordarglielo: «Qualsiasi discorso sulla scelta del portabandiera ai Giochi di Pechino mi sembra decisamente prematuro Tuttavia non ha potuto che ammirare il sogno dellazzurra:«Mi fa piacere che una brava atleta come Vanessa Ferrari abbia espresso il desiderio di portare la bandiera. Questo testimonia il suo attaccamento al Paese che rappresenta, ma anche altri atleti e atlete azzurre hanno manifestato la loro disponibilità. La bandiera - ha concluso -, è lorgoglio di tutti».
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