Politica

Il corrispondente «fantasma»: macchè faziosi, siamo obbiettivi

Parla il reporter del settimanale americano: «Non ci interessa entrare in questa polemica»

da Milano

«Ringraziamo tutti per l’interesse verso il nostro lavoro ma non vogliamo entrare nella polemica. Noi parliamo attraverso i nostri articoli e confermiamo la nostra linea su quanto abbiamo scritto. Non siamo di parte, facciamo i giornalisti senza nessun pregiudizio». Per essere un medico del 1500 Jacopo Barigazzi sembra in ottima salute. Da vecchia volpe delle notizie quale è, solo Furio Colombo ha scoperto chi si cela veramente dietro quello pseudonimo, firma in calce al pezzo di Newsweek sul miracolo dei primi cento giorni di governo: è uno studioso di teschi del 1500. Sì, altro che cronista indipendente, per Colombo è tutta una messa in scena pilotata dagli astuti berlusconiani, anzi «un miracolo tra i tanti del nostro padrone». Ma come ha fatto Colombo a scoprire l’inganno? Semplice, ha digitato su internet «Jacopo Barigazzi», ed ecco svelato l’arcano. In realtà Colombo ha preso un granchio mostruoso, da stagista alle prime armi. L’autore non è del ’500 e al telefono ci rassicura: «Ho prove certe della mia esistenza», dice Jacopo Barigazzi, corrispondente dall’Italia del settimanale americano.
Le polemiche sulla «faziosità» dell’articolo hanno sorpreso non poco i capi di Newsweek, poco abituati alle risse estive italiane. La genesi dell’articolo è la più banale che si possa immaginare. L’ultimo pezzo sulla situazione politica in Italia pubblicato dal settimanale era stato a marzo, prima delle elezioni. Da allora nessun aggiornamento. Vista la scadenza dei cento giorni la direzione di Newsweek ha pensato di commissionare al suo corrispondente un articolo di bilancio sui primi mesi di governo. Detto, fatto. Nessun mistero, nessun arcano, nessun teschio del ’500 nell’armadio.
Ma vallo a spiegare ai blogger e ai commentatori vari dei forum su internet che, proprio come Colombo (ma senza l’aggravante di essere stati direttori di un giornale), si domandano anche loro chi diavolo sia l’autore di quel pezzo vergognosamente positivo verso l’esecutivo. «Jacopo Barigazzi è un uomo realmente esistito, un medico italiano del '500... Quindi uno pseudonimo... Perché l’autore non dice il suo nome, cosa ha da nascondere?» scrive un utente sospettoso su Yahoo Answers. Un altro fa giornalismo investigativo, alla Furio Colombo: «Ho fatto ricerche sull’autore, Jacopo Barigazzi, classe ’73, ma non si trova nulla. Possibile che un giornalista a quel livello non abbia nemmeno uno straccio di sito web, un blog, nulla di nulla!». Nemmeno il Barigazzi medico del ’500 aveva un blog: beccato, è lui!.
Peraltro Newsweek non si può certo accusare di berlusconismo. A marzo era uscito con una copertina con «Veltrusconi» e il fotomontaggio monstre dei volti di Veltroni e Berlusconi, per sostenere l’idea del dialogo sulle riforme a prescindere dalla coalizione vincente. Lo stesso autore del pezzo ha scritto di Berlusconi che ha una «scintillante miriade di conflitti di interessi» e un «sorriso di lucertola».

Prosa non propriamente filo-berlusconiana.

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