Corruzione, indagato l’ex assessore regionale Ponzoni

Una brutta storia di mazzette e scelte urbanistiche: e sullo sfondo l’ombra della malavita organizzata e dei suoi interessi nella politica e nel mattone. Al centro dell’inchiesta l’ex assessore regionale Massimo Ponzoni, che alle elezioni di due mesi fa era risultato, con 11.069 preferenze, il primo degli eletti nelle liste del Popolo della libertà di Monza e della Brianza.
A condurre l’inchiesta è il sostituto procuratore della Repubblica di Monza, Walter Mapelli. L’avviso di garanzia per corruzione è stato notificato la scorsa settimana dai militari della Guardia di finanza. Ma - ed è il dettaglio più inquietante - l’inchiesta è gestita da Mapelli insieme ai suoi colleghi del pool antimafia della Procura di Milano, coordinato dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini.

Non si tratta, dunque, di una ordinaria storia di malcostume amministrativo. Ponzoni, infatti, avrebbe ricevuto un pagamento di 250mila euro da parte di un gruppo interessato a un’operazione urbanistica a Desio. Quel gruppo, secondo l’accusa, era a sua volta ricollegabile alle cosche.

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