Una corsa leggendaria descritta sul quadrante

Le performance della meccanica delle auto d'epoca sono celebrate da un modello d'eccezione

Una corsa leggendaria descritta sul quadrante
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La 12ª edizione della Le Mans Classic, manifestazione biennale delle auto da competizione che hanno fatto la storia della più grande gara di durata di tutti i tempi, la 24 Ore di Le Mans, ha avuto luogo dal 3 al 6 luglio scorsi, sul leggendario circuito della Sarthe. Come nelle scorse edizioni, le vetture da corsa, dal 1923 al 1981 (circa 450), si sfideranno nell'arco di 24 ore in sei diverse categorie, una per ciascuna delle principali epoche automobilistiche che hanno caratterizzato la celebre corsa, per l'appunto, fino al 1981: 1923-1939, 1949-1956, 1957-1961, 1962-1965, 1966-1971, 1972-1981. A questo vanno aggiunti anche eventi di supporto che hanno entusiasmato gli appassionati, con protagoniste 30 auto Gruppo C, 75 tra GT e prototipi degli anni '90 e 2000, nonché 76 esemplari di tutte le varianti della celeberrima Porsche 911.

Il circuito e il villaggio di Le Mans sono stati invasi da oltre 9.000 auto d'epoca di circa 80 marchi diversi e da più di 200 club automobilistici, oltre a collezionisti privati: sono stati oltre 235.000, gli spettatori. Fin dall'esordio di questo spettacolo a quattro ruote, nel 2002, Richard Mille ne è stato partner principale, condividendone, notoriamente, gli stessi valori: celebrazione della bellezza e della performance della meccanica, partecipazione in prima persona del gruppo dirigente della Maison, alla guida dei bolidi d'epoca, come in passato già verificatosi con lo stesso Richard Mille. Per dimostrare ancor più concretamente la profondità di una simile liaison, la Casa, a partire dal 2008 ha sviluppato modelli specifici per ogni edizione della Le Mans Classic, ciascuno connotato dai colori iconici della gara: il verde e il bianco. L'ultimo nato è l'RM 30-01, in edizione limitata a 150 esemplari, su cassa tonneau da 42 x 49,94 x 14,15 mm, dove lunetta e fondello incurvati sono fissati, ognuno, da 8 viti scanalate, in titanio grado 5, passanti attraverso la carrure in Quartz TPT verde "British Racing".

Osservando il quadrante in zaffiro, a vista, scheletrato e incorniciato da una lunetta interna in titanio DLC verde con scala sessagesimale, si notano dettagli interni verdi e arancioni, una bandiera a scacchi, ad incorniciare la finestrella sovradimensionata della data, il contatore delle 24 ore (un GMT dissimulato regolabile via corona, con il numero 16 in evidenza, poiché ora di partenza storica della competizione), la riserva di carica di 55 ore disegnata a riprendere il tratto di un circuito, il selettore di funzione (al 3, gestito via pulsante al 2, per regolare ora, data e ricarica, con la corona) e, infine, l'indicatore d'innesto della frizione del rotore (all'11): mostra al proprietario se quest'ultimo è in funzione, in fase di carica (on), o disinnestato (off).

In altre parole, quando la molla del bariletto è del tutto carica e per evitare dannosi eccessi di tensione ad avvolgimento completato, il rotore a geometria variabile unidirezionale, in titanio e oro bianco, scheletrato - si disinnesta automaticamente dal bariletto.

Il calibro automatico RMAR2 (38 rubini), con ponti e platina in titanio grado 5, prevede un bilanciere a spirale libera e ad inerzia variabile, oscillante a 28.800 alternanze/ora. L'RM 30-01 Automatico "Le Mans Classic", si allaccia al polso mediante un cinturino in caucciù verde "ventilato" in stile racing.

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