Una corsa nel parco aiuta a ripassare meglio

Per arrivare in forma necessario anche un po’ di sport. «Non serve stare chiusi in casa, si può studiare anche camminando»

Giovanni Buzzatti

«Lo studente è come un atleta: deve arrivare all’esame preparato, ma al tempo stesso in forma, lucido». Per riuscirci - aggiunge Michele Carruba, direttore del dipartimento di Farmacologia della Statale ed esperto di alimentazione - bisogna nutrirsi bene e capire i segnali che il nostro corpo ci manda, aiutandolo con qualche trucco: «Per ripassare non serve restare chiusi in casa, lo si può fare comminando in un parco».
Partiamo dall’alimentazione. Cosa dire a chi non fa colazione?
«Che sbaglia. La notte svuota le riserve, la colazione deve darci il 20% delle calorie giornaliere. L’ideale è bere del latte con cereali o fette biscottate. Aggiungendo un frutto o una spremuta».
E a metà mattina?
«Un altro frutto, ne dobbiamo mangiare 5 porzioni al giorno. A pranzo, poi, l’ideale è un piatto unico, una bella insalata di riso o di verdura con formaggio».
Meglio carne o pesce?
«A cena meglio il pesce: è più digeribile e contiene delle sostanze (gli omega 3 e omega 6) che aiutano la funzione cerebrale».
Acqua o bibite?
«Acqua, i ragazzi fanno bene a averne una bottiglietta vicino. Non bisogna eccedere con le bibite gassate ed evitare bevande ghiacciate».
A merenda, frutta o gelato?
«Meglio un frutto. Il gelato va “usato” bene: le creme possono completare un pasto leggero, i gusti alla frutta sono ideali a metà pomeriggio».
Per gli studenti, questa, è anche la stagione dei caffè...
«Stiano attenti a non abusarne. Ognuno reagisce in modo diverso alla caffeina, è meglio non superare mai le 2-3 tazzine al giorno».
E chi lo beve per restare sveglio a studiare?
«Rischioso. Per stare due ore in più sui libri rischia di dormire male ed essere poco lucido il giorno dopo. Arrivare in forma all’esame è importante: lo studente deve studiare sodo, ma senza rinunciare a vivere».
Ben venga la passeggiata...
«E anche la corsetta, se si è abituati a farla. Quando il giovane ha un attimo libero non si deve fermare davanti alla tv, esca e faccia due passi».


E quando si sente stanco?
«È un segnale che manda il corpo e che va ascoltato».
I farmaci aiutano nello studio?
«Non esistono farmaci che aiutino la memoria. Lo studente deve imparare a contare solo sulle sue forze».

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