Occorre riconoscere che il comportamento del nuovo consiglio Unire a fronte dell'agitazione e dello sciopero conseguente portato avanti da parte delle associazioni guidatori e proprietari del trotto, è stato coerente e apprezzabile, per la fermezza dimostrata e, in fondo, anche per la duttilità applicata in questo frangente. La questione è nota: l'agitazione, durissima con astensione dei partenti per le corse differenziate a causa di una riduzione delle allocazioni delle stesse, giustificata con la necessità da parte dell'Unire di riutilizzare le somme risparmiate per dedicarle ad altre iniziative. Allocazioni che riguardavano comunque sempre i proprietari, forse quelli di un livello diverso da quelli partecipanti alle corse cosiddette matiné. Appare molto difficile comprendere e giustificare l'azione del sindacato dei proprietari in questa occasione che, sostanzialmente, toglieva sì da una parte, ma ridava con la mano destra ciò che aveva tolto con la sinistra. Non soltanto, ma anche con l'incremento del 20%, cioè della quota spettante agli allevatori che in questa maniera sono gli unici penalizzati, in quanto il bonus previsto è riservato unicamente ai proprietari. La reazione delle categorie è stata durissima, con l'astensione dalla dichiarazione dei partenti delle matiné e la minaccia di blocco delle corse del pomeriggio. Valuto la reazione delle associazioni riunite per la prima volta un fatto importante per la ritrovata unità, assolutamente negativo per la cercata e voluta prova di forza inutile e dannosa al settore, con la non trascurabile riserva per quanto riguarda il comportamento scomposto delle associazioni dei proprietari. Anche se, ulteriori rivendicazioni erano state portate a giustificazione di un comportamento così duro. Tra cui: l'antidoping, una magagna che ormai si trascina stancamente da tempo, tra osservazioni giuste ed altre molto più strampalate del tipo per esempio sulla responsabilità oggettiva che significherebbe la deresponsabilizzazione totale di chi ha in cura e consegna il cavallo: cioè l'allenatore. L'altra richiesta che mi pare molto giusta e valida, alla quale il nuovo consiglio Unire saprà dare la giusta risposta: la corretta appostazione di bilancio delle somme necessarie per lo svolgimento delle corse differenziate o matiné che, erroneamente, vengono addebitate in capo alla branca (trotto o galoppo) che le effettua e non al bilancio generale. Come avviene regolarmente per le corse Tris, indipendentemente da chi le effettua. In buona sostanza sono considerate corse unicamente per la produzione di reddito, al di fuori di ogni carattere selettivo, quindi è corretto vengano addebitate al bilancio generale. Qualcuno si chiederà del perché sino ad oggi il problema non è stato posto e risolto.
Queste situazioni, di fatto, non hanno mai né padre né madre riconosciuti, sono stratificazioni che per pigrizia, inerzia o altro nessuno ha provveduto a rilevare ed a sistemare. Sembra molto più facile e comodo dire: ma sono sempre state fatte così, quindi.
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