Corsi di economia domestica per laurearsi "badanti doc"

All'Umanitaria 120 ore di lezione, tra corsi di italiano, cucina, primo soccorso, economia domestica e pratica sociale. Un corpo docenti formato da personale specializzato, 25-30 allieve per classe e un certificato di frequenza

Centoventi ore di lezione, tra corsi di italiano, cucina, primo soccorso, economia domestica e pratica sociale. Un corpo docenti formato da personale specializzato, 25-30 allieve per classe e un certificato di frequenza che viene rilasciato al termine delle tre settimane di ogni ciclo.
Ecco come si diventa «badanti doc» a scuola. Il primo a scommetterci è stato Piero Amos Nannini, presidente della Società Umanitaria di Milano che nel 2007 ha messo in piedi un vero e proprio corso di formazione per le ragazze immigrate che vogliono occuparsi degli anziani non autosufficienti. Ed è pronto a ripeterlo anche quest’anno, con una formula più ampia e strutturata. «Vorremmo partire concretamente a settembre e ogni due mesi fare un ciclo di lezioni di tre settimane - spiega il presidente dell’Umanitaria -. Le ragazze che sono venute da noi l’anno scorso hanno tutte un lavoro, con grande soddisfazione delle persone che le hanno prese. Il nostro obiettivo è aiutare le famiglie a tenere in casa i propri cari».
Per essere ammesse, bisogna avere un regolare permesso di soggiorno e uno stipendio minimo. Ma l’Umanitaria sta cercando contributi da Regione, Comune e Provincia per riuscire a coinvolgere anche chi non guadagna ancora nulla. «Prepareremo il progetto completo e poi lo presenteremo a Formigoni per avere un finanziamento», precisa Nannini.
Intanto, per l’edizione 2008, è già pronto il libro di testo con le materie da studiare: 250 parole di italiano, quanto basta per comunicare nella nostra lingua (il vocabolario è stato preparato dal Rotary), le regole basilari della sicurezza domestica e della gestione degli anziani. Oltre all’agenda «Badandum2008», un vademecum pratico redatto in otto lingue per ripassare le nozioni fondamentali dell’assistenza e dove trovare i numeri utili dei servizi pubblici a cui rivolgersi per avere informazioni. «Molte di queste persone non sanno quali possono essere i pericoli delle nostre case, come si usano gli attrezzi in cucina, il gas o i fornelli - continua Nannini -. Lo stesso vale per il cibo e il primo soccorso: bisogna che imparino a fare da mangiare e a capire cosa serve agli allettati in caso di bisogno». Niente medici però tra gli insegnanti, ma solo infermiere che hanno un’esperienza diretta con i malati.
Partita a regime la scuola, il passo successivo sarà quello di creare un’associazione di badanti, richiamando le allieve ogni tre mesi per fare un corso di aggiornamento e perfezionamento. Perché la formazione è un valore aggiunto per le ragazze e una garanzia per chi poi le prenderà.

E insegnare un mestiere agli immigrati in modo da metterli nelle condizioni di «elevarsi intellettualmente e spiritualmente con i propri mezzi» rispecchia la vocazione dell’Umanitaria, così come è scritto nel suo statuto del 1893. «Il nostro sogno - conclude Nannini - è organizzare i corsi nei Paesi d’origine delle ragazze e farle arrivare in Italia già con un contratto di lavoro».

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