da Roma
Nessuno potrà più usare il nome e il simbolo dellUnesco, neppure quei sodalizi che, pur non dipendendo dallOrganizzazione delle Nazioni Unite per leducazione, la scienza e la cultura, ne promuovono i programmi e le attività.
Sono più pesanti di una mannaia le decisioni prese da Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana dellUnesco che fa capo al ministero degli Esteri, in seguito alla pubblicazione sul Giornale di un articolo con cui il nostro editorialista Stefano Lorenzetto documentava unincredibile iniziativa truffaldina nella quale sera ritrovato coinvolto a sua insaputa. Un sedicente centro Unesco di Verona, già distintosi in passato per aver organizzato una «vetrina promopubblicitaria» sul turismo termale, il «Gran Galà Tzunami» (scritto proprio così, 65 euro a persona tutto compreso) con annessa lotteria di solidarietà, e un «Progetto Ressurrezione» (testuale) per le popolazioni della Sierra Leone, aveva organizzato un «Master in giornalismo» nel quale erano stati arruolati dufficio vari docenti, fra cui Lorenzetto, che non erano mai stati nemmeno interpellati. In compenso per ognuno di loro la fantasiosa presidente del centro Unesco aveva fissato tema e data della «lezione» e stava già raccogliendo le iscrizioni (200 euro più Iva) di giovani aspiranti giornalisti, ignari evidentemente del fatto che, per legge, i master sono titoli di studio conseguiti con un corso di specializzazione in discipline professionali presso un istituto postuniversitario.
Lindignata reazione e un esposto di Lorenzetto allOrdine dei giornalisti del Veneto aveva costretto lorganizzatrice del «Master in giornalismo» alla precipitosa sospensione delliniziativa e alla pubblicazione di una smentita sul suo sito Internet, costruito con tanto di logo falsificato da una società commerciale, la Swalford associates, con sede a Panama.
Appena letto larticolo, il presidente Puglisi ha prima telefonato e poi scritto una lettera alleditorialista del Giornale per scusarsi del disguido accidentale che aveva impedito alla Commissione nazionale dellUnesco di rispondere alla richiesta, formulata una settimana prima, con cui Lorenzetto chiedeva di conoscere «quanti sono i centri Unesco operanti in Italia, in quali città, quali sono le loro finalità, in che modo si finanziano e come vengono eletti i presidenti». Ieri, la drastica decisione. «Devo purtroppo fare riferimento alla situazione creatasi a seguito della pubblicazione dellarticolo di Stefano Lorenzetto sul Giornale del 18 novembre scorso», scrive Puglisi in una lettera indirizzata a Maria Luisa Stringa, presidente della Federazione dei centri e club Unesco (circa 80, a quanto risulta) che ha sede a Firenze. «Dallarticolo emergono iniziative del club veronese che sembrano, a dir poco, discutibili. Emerge inoltre luso improprio della denominazione centro Unesco e, ancora, lutilizzo di un simbolo tale da ingenerare equivoci con il logo Unesco. Sono costretto a sospendere formalmente i rapporti tra la Commissione e la Federazione, nonché tra la Commissione e i singoli centri e club. Questa situazione durerà fino a quando non sarò posto in condizione di avere unesatta situazione della vita, dellattività e delle risorse finanziarie, oltre che della Federazione, anche dei singoli centri e club».
Puglisi chiede inoltre di «conoscere nel più breve tempo possibile: 1) quali provvedimenti siano stati presi dalla Federazione nei confronti dellassociazione veronese di cui si tratta e dei suoi responsabili; 2) la situazione aggiornata dei centri e club Unesco, del numero reale dei loro soci, degli organi direttivi in carica e della corrispondenza delle loro situazioni agli obblighi statutari; 3) i bilanci aggiornati di tutti i singoli centri e club con lindicazione delladerenza alle normative vigenti di eventuali campagne di fund raising (raccolta di fondi da parte di organizzazioni non profit, ndr); 4) di farmi pervenire una dichiarazione da cui risulti che è stato formalmente interdetto luso di simboli che in qualunque modo possano ingenerare confusione con il logo dellUnesco o di sue campagne».
Il presidente Puglisi chiede inoltre alla Stringa «di invitare tutti i centri e club a non utilizzare detti simboli e tantomeno a fare uso del logo dellUnesco senza previa esplicita autorizzazione della Commissione nazionale. Per il futuro, nel momento in cui la situazione verrà normalizzata, luso del logo e della denominazione unescana saranno autorizzati solo per singoli eventi e/o manifestazioni a tenore delle disposizioni recentemente emanate dal Consiglio esecutivo dellOrganizzazione».
Nel frattempo si è scoperto che il sedicente centro Unesco di Verona in passato era stato diffidato dalla prefettura perché esponeva addirittura la bandiera dellOnu (fatta ammainare dai carabinieri). Ciò nonostante, non più tardi dellaltro ieri la presidente ancora assicurava agli incauti che avevano aderito al «Master in giornalismo» che quella di Verona «è veramente la sede dellUnesco» e che «il master era davvero promosso dalla suddetta organizzazione».
Infine il professor Salvatore Casillo, titolare della cattedra di sociologia industriale presso la facoltà di lettere e filosofia delluniversità di Salerno, si è premurato di chiedere copia del dépliant e dei manifesti che reclamizzavano il «Master di giornalismo» veronese: finiranno esposti nel Museo del falso, allestito allinterno dellateneo campano.
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